Lo streaming che avanza sul cinema: Netflix vince la gara per comprare Warner

Netflix continua a sbaragliare la concorrenza e lo streaming si conferma il predatore numero uno del panorama mediale globale, prevalendo definitivamente sui broadcaster tradizionali. A seguito di un’offerta stellare, il gigante di Los Gatos è a un passo dalla fusione con il colosso Warner Bros. Discovery. Se l’acquisizione verrà confermata, si tratterà di una svolta epocale per il mondo audiovisivo contemporaneo, segnando simbolicamente il passaggio di testimone definitivo tra la vecchia Hollywood e la Silicon Valley.

I dettagli dell’offerta e il pagamento “cash”

Secondo le indiscrezioni più accreditate, Netflix avrebbe messo sul piatto una cifra che si aggira attorno ai 28 dollari per azione, con una clausola fondamentale: il pagamento avverrà interamente in contanti. Questa specifica tecnica è cruciale per capire la vittoria di Netflix. Un pagamento “in contanti” (o all-cash) significa che gli azionisti di Warner Bros. Discovery non riceveranno in cambio azioni della nuova società, il cui valore potrebbe oscillare in borsa, ma verranno liquidati con denaro reale e immediato. È una garanzia di sicurezza finanziaria che ha reso l’offerta di Netflix molto più solida e attraente rispetto a quelle dei concorrenti, garantendo liquidità immediata a chi vende.

Perché Warner Bros. è in vendita: il peso del debito

La domanda che molti si pongono è perché un colosso di Hollywood con un secolo di storia cerchi disperatamente un compratore. La risposta risiede in una crisi finanziaria profonda che riguarda gli ultimi anni. L’azienda infatti ha maturato debiti enormi che non riesce a risanare. A creare il caos è stato, tra le altre cose, il costoso lancio della piattaforma HBO Max nel 2020 (il cui arrivo in Italia è previsto per il prossimo gennaio 2026). Avvenuto in pieno periodo Covid, questo investimento ha fatto lievitare i costi, producendo un debito mostruoso di circa 55 miliardi di dollari (48 miliardi di euro). A nulla sono valsi i successivi licenziamenti e i drastici tagli alle produzioni di film e serie TV: queste manovre disperate hanno ridotto l’esposizione di circa 20 miliardi, ma resta ancora un’ingente somma da rimpinguare per salvare i conti.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Outpump (@outpump)

Il bottino: cosa compra Netflix (e cosa lascia indietro)

Con questa operazione, il valore complessivo degli asset in vendita supera i 60 miliardi di dollari. Netflix otterrà il controllo di proprietà colossali, portandosi a casa non solo gli storici Warner Bros. Studios, attivi dagli anni Venti, ma anche franchise immortali come Harry Potter, l’intero universo DC Comics, i personaggi di Hanna-Barbera e la New Line Cinema, senza contare il prezioso catalogo MGM pre-1986. La società di Los Gatos compie così il salto definitivo verso la proprietà diretta di uno studio tradizionale, smettendo di dipendere solo da licenze esterne.

Una strategia quella di Netflix di proporzioni epocali. La situazione nasce infatti da un dato di fatto incontrovertibile: il progressivo declino della televisione lineare. Per questo motivo, Netflix ha scelto di ignorare completamente il settore in difficoltà delle “Global Networks” di Warner, lasciando fuori dall’accordo canali come CNN, TNT Sports, Discovery Networks ed Eurosport. Netflix vuole il cinema e le serie, non la vecchia TV via cavo.

La gara e la furia dei rivali

L’operazione dovrebbe concludersi formalmente verso la metà o la fine di dicembre, ma la gara è stata feroce. Un solo acquirente è rimasto in piedi, ma l’asta ha visto protagonisti anche altri giganti. Il gruppo Paramount-Skydance, inizialmente dato per favorito, aveva avanzato un’offerta complessiva di 58 miliardi di dollari (50 miliardi di euro) che includeva anche le reti televisive scartate da Netflix. Tuttavia, il comitato ha rifiutato la proposta, scatenando l’ira del gruppo. Paramount ha attaccato duramente la procedura, definendo la gara “già viziata a favore di Netflix sin dagli inizi” e insinuando che i valutatori abbiano giudicato ingiustamente la sua offerta come meno affidabile nei pagamenti. Anche Comcast, colosso delle telecomunicazioni e proprietario di NBCUniversal, aveva mostrato interesse ma poi si è defilata di fronte alla potenza di fuoco di Netflix.

Paramount Skydance era il principale favorito all’acquisizione prima dell’irruzione da parte di Neflix
I rischi futuri: l’Antitrust

Nonostante WBD abbia ottenuto uno sprint positivo in borsa grazie alla sola notizia dell’asta, la strada non è in discesa. I dettagli finali della trattativa restano incerti, ma le parti hanno imposto un limite preciso: Warner non potrà negoziare con altri acquirenti, altrimenti dovrà pagare una sanzione di 5 miliardi di dollari. Tuttavia, la fusione solleva inevitabili preoccupazioni antitrust sia negli Stati Uniti che in Europa. La creazione di un simile monopolio dell’intrattenimento attirerà un vaglio rigoroso e prolungato da parte delle autorità. Netflix sostiene che l’integrazione porterà vantaggi ai consumatori attraverso pacchetti più convenienti, e per rassicurare l’opinione pubblica ha già garantito di voler rispettare la tradizione cinematografica della Warner Bros., mantenendo le uscite in sala per i grandi (e attesi) blockbuster.

No Comments Yet

Leave a Reply