Sanità, nel 2024 numero di trapianti e donazioni da record

Il Centro Nazionale Trapianti ha presentato, al ministero della Salute, i dati che emergono dal rapporto sulle donazioni e i trapianti nel nostro Paese. Si tratta di numeri in crescita che fanno ben sperare per il futuro di chi è in attesa di un organo.

I numeri

Secondo il Cnt le donazioni sono cresciute del +2,7% per un totale di 2.110. Per la prima volta, infatti, si supera il tetto dei 30 donatori per milione di persone. Si tratta di un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei.

I trapianti di organo sono aumentati del +5,1% per un totale di 4.692. Circa la metà, ovvero 2.393, sono di rene (+6,6% rispetto al 2023); 418 sono quelli di cuore (+13%); in aumento anche quelli di fegato, 1.732 (+1,8%). In lieve calo i trapianti di polmone (passati da 188 a 174) e stabili quelli di pancreas (36).

A trainare l’aumento delle donazioni, lo scorso anno, è stata soprattutto la crescita della donazione a cuore fermo. Si tratta di quella proveniente da paziente la cui morte viene accertata dopo un arresto cardiaco di almeno 20 minuti. Questa modalità rappresenta il 13,2% di tutti gli interventi realizzati.

Numeri da record anche per le donazioni (410) e i trapianti (1.095) di cellule staminali ematopoietiche da non consanguinei, con una crescita anche dei potenziali donatori di midollo osseo, che per la prima volta hanno superato il mezzo milione.

Differenze territoriali

Come avviene per altri ambiti, ci sono regioni che, per numero di donazioni e trapianti, sono più virtuose di altre. In quattro regioni del Nord del Paese, infatti, vengono realizzati il 55% dei trapianti. Per la precisione, 904 in Lombardia, 718 in Veneto, 504 in Piemonte e 497 in Emilia Romagna.

Il Sud migliora, seppur le attività di trapianto e donazione non siano, ancora, equiparabili a quelle del Nord: «È importante sottolineare una crescita della capacità di donazione del Sud, che quest’anno ha contribuito in maniera più significativa rispetto agli anni precedenti alla capacità globale di donazione dell’Italia. Ci auguriamo che questo trend prosegua» ha commentato il direttore del Centro nazionale trapianti, Giuseppe Feltrin.

Una persona su tre rifiuta di donare

Tuttavia, il rapporto evidenzia anche un elemento di preoccupazione: in sede di rinnovo della carta d’identità, più di 1 persona su 3 (36,3%) opta per l’opposizione alla donazione degli organi.

Si tratta di un dato che, attualmente, incide poco sul trend positivo dei trapianti ma che, in futuro, potrebbe avere un forte impatto negativo. «Ci preoccupa molto la crescita dell’opposizione nei giovani tra i 18 e i 30 anni» ha affermato Feltrin.

Il commento del ministro della Salute Orazio Schillaci

Il ministro della salute, Orazio Schillaci, ha commentato con entusiasmo i dati diffusi dal Cln: «Questi dati sono la testimonianza del valore e del livello del nostro sistema sanitario pubblico, di come si possano avere delle prestazioni di eccellenza gratuitamente».

«Le donazioni d’organo sono sintomo di civiltà e sono aumentate. Ma credo si possa fare ancora di più» ha concluso il ministro.

Glenda Veronica Matrecano

Classe 2000. Milanese. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM. "Curiosa, solare e tenace", così mi descrive chi mi conosce. Mi appassionano, soprattutto, la cronaca e l'attualità ma anche tutte quelle tematiche che sono in grado di accendere il dibattito pubblico. Tra le tante, ho un'aspirazione che supera le altre: diventare giornalista televisiva.

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