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San Raffaele, la risonanza totale promossa dai cantanti finisce in Parlamento

Rosa Chemical San Raffaele check up risonanza totale

In questi mesi l’ospedale milanese San Raffaele ha sfruttato la popolarità di noti cantanti italiani per promuovere il full body scan, un esame che permette di scansionare tutto il corpo ad alta risoluzione al costo di 2.500 euro.

Giovedì 20 febbraio la deputata del Movimento Cinque Stelle Marianna Ricciardi ha presentato «un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute per sapere come ha intenzione di agire nei confronti del San Raffaele. Che pubblicizza in modo ingannevole screening con esami radiologici che, se non effettuati in popolazioni selezionate, rischiano non solo di essere inutili ma perfino dannosi».

 

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Il «check up» dei cantanti

L’esame, che non rientra tra quelli in convenzione col servizio sanitario nazionale, sta spopolando tra i giovani cantanti. Funziona così. Il San Raffaele propone ad alcuni cantanti un controllo totale da 2.500 euro per individuare lesioni. Che lo pubblicizzano ai followers tramite post e storie.

A lanciare il trend era stato Sfera Ebbasta, che a ottobre aveva fatto il check up e aveva promosso l’esame sui propri canali social. Il cantante fu accusato dal pubblico del web di aver pubblicizzato «l’esempio di chi può rivolgersi al privato nel paese della sanità pubblica al collasso e delle liste d’attesa lunghe due anni anche per il più scemo dei controlli».

Anche Baby K ha recentemente promosso la risonanza totale tramite un post, apponendo però la sigla adv, per segnalare che si trattava di un contenuto pubblicitario. All’elenco dei cantanti-promoter si è aggiunto anche Shade. Se a volte vi chiedete quale sia il vostro stato di salute, specie se come me avete avuto problematiche in passato, questo esame è fatto per voi», ha scritto a corredo di una foto su Instagram.

Shade San Raffaele Check Up
Il rapper Shade promuove l’esame di risonanza totale del San Raffaele su Instagram

L’ultimo caso ha riguardato il cantante Rosa Chemical. «Sono stato al San Raffaele per un check-up che voglio consigliarvi. Si chiama Full Body Scan, è un esame molto innovativo che fa solo questo ospedale in questo momento», ha scritto in una storia Instagram condividendo le foto nella stanza del San Raffaele.

Le polemiche e l’interrogazione parlamentare

La promozione dell’esame da parte dei cantanti ha generato diverse polemiche sul web. Forti critiche, in particolare, sono arrivate dalla pagina Instagram Aestetica sovietica. «Se davvero li hai vissuti, usa la tua popolarità per parlare di diritto alla salute anziché prendere soldi per le adv. La nostra è la rabbia per un paese in cui la salute costituisce un bene di lusso», ha recentemente scritto in un post di risposta a Rosa Chemical.

Il post su Instagram di Aestetica sovietica contro la promozione dell’esame di risonanza totale da parte dei cantanti

Al coro della contestazione si è unita Marianna Ricciardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema, mettendo in luce il fatto che l’importanza della prevenzione non deve venire dall’iniziativa dei pazienti. Ricciardi ha poi mostrato che sul sito dell’ospedale si fa riferimento alla risonanza, ma pure di  tac «con una dose minima di radiazioni».

Poche ore più tardi il San Raffaele ha emesso un comunicato di replica. Ritenendo «imprecise e denigratorie» le affermazioni della deputata del Movimento Cinque Stelle. E negando l’accusa di pubblicità ingannevole: «La prestazione full body scan continuerà ad essere disponibile esclusivamente in regime di solvenza».

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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