«Qui vive un’antifascista»: la nuova iniziativa di Giuseppe Sala

L’ennesima significativa presa di posizione del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Questa volta, a mobilitare il primo cittadino del capoluogo lombardo è stato l’episodio di antisemitismo contro la memoria della partigiana Lidia Beccaria Rolfi, a Mondovì in provincia di Cuneo raccontato venerdì 24 gennaio.
«Antifa hier», «Qui vive un’antifascista»; domenica 26 gennaio, appesa alla porta dell’abitazione di Sala,  è comparsa questa scritta. Un’iniziativa che dopo gli appelli di Italia Viva e del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha trovato l’appoggio di tanti cittadini e, in particolare, di studenti.

L’invito a rendere il gesto virale

«Seguiamo tutti l’esempio del sindaco di Milano – ha scritto il deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi – affiggiamo la scritta “Antifa hier” sulle porte delle nostre case e delle nostre aziende, nei luoghi dove viviamo e lavoriamo. Dimostriamo che l’antifascismo non è una definizione del passato né un’etichetta di maniera, ma un impegno costante e quotidiano che dobbiamo rilanciare ogni giorno, per non dimenticare. Lanciamo anche l’hashtag, provando a diffonderlo il più possibile sui social e nel dibattito pubblico: #antifahier».

Anche il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha incentivato i suoi concittadini a diffondere il gesto di Sala: «Invito le ragazze e ragazzi che sono venuti da tutta la Toscana a mettere davanti a casa propria sulla porta la scritta “qui c’è un antifascista” come ha fatto il mio amico e collega sindaco di Milano, in risposta a quella vergognosa scritta che è stata apposta davanti alla casa del figlio di un ex deportato a Mondovì. – ha rilanciato Nardella – Anche queste sono risposte efficaci, simboli che ci servono ad avere una memoria collettiva, e a coltivarla: senza memoria non c’è futuro.»

Un gesto che in concomitanza della 75esima Giornata della Memoria ha riscosso un grande appoggio nei social: la scritta è comparsa nella porta di un’aula di un liceo a Napoli, in uno striscione per le strade di Grosseto, nell’ingresso di abitazioni di semplici cittadini che hanno voluto condividere un’iniziativa importante.

 

La Lega non apprezza

Ad alimentare la polemica ci ha pensato Paolo Grimoldi, deputato della Lega in Lombardia: «Al posto di inventarsi trovate mediatiche buone solo per finire sui giornali, come scrivere sulla propria porta di casa “Antifa hier” in solidarietà al gesto vergognoso accaduto a Mondovì – ha commentato il leghista – Sala faccia qualcosa di concreto condannando pubblicamente senza se e senza mai quella parte della estrema sinistra milanese, contigua alla sua parte politica, che tra tre mesi insulterà lo Stato di Israele, le sue bandiere, e la Comunità Ebraica milanese nella solita parata rossa del 25 aprile». Un gesto quindi, che non ha trovato l’appoggio di tutte le forze politiche ma che ha inasprito uno scontro che sembra destinato a non concludersi: «Non si può essere antisemiti a giorni alterni, sfilare con Liliana Segre e mettere scritte sulla porta di casa e poi non prendere le distanze dagli antisemiti e antisionisti della sinistra milanese.» Ha concluso Grimoldi.

Il post di Paolo Grimoldi contro Giuseppe Sala
Matteo Sportelli

La politica è ciò di cui amo scrivere e ciò che più mi appassiona. Ho conseguito la laurea triennale in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM di Milano e la laurea magistrale in Mass media e Politica all'Università di Bologna.

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