Quanto costa essere malati di tumore? Il Data Room su cui riflettere

Se il fatto di avere un un tumore dentro di sé non fosse già abbastanza, il lato economico peggiora la situazione. Per cercare di accelerare i tempi, tanti pazienti scelgono il settore privato. Risparmiano 20 giorni di attesa ma a quale prezzo… a tal proposito Milena Gabanelli ha raccolto per il Corriere della Sera molti dati su cui riflettere.

Chi sceglie il settore privato

Sono 11mila le donne operate di tumore al seno tra il 2022 e il 2023 a Milano. Tra loro, il 15% ha scelto di svolgere privatamente le visite di accertamento e l’intervento chirurgico, per un costo di oltre 16 mila euro. A questo si aggiungono ulteriori esami, come la Pet, il cui costo si aggira sui 1.300 euro. Poi, l’operazione: dai 14mila euro in su. Infine, c’è la chemioterapia. Per il cancro al seno si parla di cicli di 12 sedute, a 2.900 euro l’una. Per un totale di 34.800 euro.

I costi per chi paga
Chi sceglie il SSN: le differenze

L’altro 85% delle donne, svolge l’iter con il Sistema Sanitario Nazionale, sfruttando l’esenzione prevista per i pazienti oncologici. A fare la differenza tra il privato e il pubblico sono i tempi d’attesa. Le donne che arrivano in sala operatoria avendo svolto tutti gli esami specialistici aspettando i tempi del Ssn subiscono l’intervento dopo 52 giorni. Chi invece arriva dopo un iter nel settore privato, entra in sala operatoria dopo 32 giorni: una differenza di 20 importantissimi giorni.

Questione di guadagni

In questa situazione emerge poi un elemento importante. Se un paziente, che poi sarà operato attraverso il Ssn, svolge una visita chirurgica specialistica a pagamento in un ospedale pubblico, l’80% dei proventi vanno al medico specialista e il 20% alla struttura. Se la stessa visita viene svolta in un ente privato accreditato, il guadagno va alla struttura che a sua volta riconosce una percentuale al medico.

Ats Milano quindi conclude che «i pazienti trattati in strutture private accreditate sono più propensi a ricorrere a prestazioni a pagamento per accelerare il percorso terapeutico». Un contributo in ambito sanità dovrebbe essere dato dalla politica. Un esempio recente è l’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni con cui dal 30 dicembre le cure per diverse patologie (tra cui endometriosi e celiachia) saranno a carico del Ssn.

A cura di Chiara Balzarini

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