La Corte di Cassazione ha confermato la validità dell’ipotesi di accusa di omicidio preterintenzionale per i fatti di Piazza San Carlo a Torino. Il reato è stato contestato ad alcuni membri della “banda dello spray al peperoncino”, che avrebbero scatenato il panico durante la proiezione sul maxi-schermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid.
I pubblici ministeri di Torino Roberto Sparagna e Paolo Scafi hanno richiesto la custodia cautelare in carcere vista l’entità del reato, e la Cassazione ha dato loro ragione, respingendo il ricorso di uno degli arrestati, Sohaib Bouimadaghen. La Cassazione si è detta quindi d’accordo con i colleghi torinesi e ha anche citato la tragedia avvenuta l’8 dicembre scorso a Corinaldo, dove a causa dell’uso sconsiderato dello spray al peperoncino sono deceduti sei ragazzi.
Per quel che riguarda le responsabilità dell’organizzazione e della gestione dell’evento, si è chiuso con l’archiviazione dell’allora prefetto Renato Saccone e degli altri sei indagati.
Era il 3 giugno 2017 quando, secondo gli inquirenti, la banda scatenò il panico tra la folla usando uno spray urticante. L’obiettivo dei giovanissimi era quello di rubare cellulari e portafogli, azione che svolgevano abitualmente in tutta Italia. Nella calca rimase gravemente ferita Erila Pioletti, che fu trasportata in condizioni critiche all’ospedale Giovanni Bosco, dove morì due settimane dopo.
(b.m.p.)