Per la 52esima giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, in programma il prossimo 13 maggio, Papa Francesco dedica il suo messaggio alle fake news «Il dramma della disinformazione è lo screditamento dell’altro, la sua rappresentazione come nemico, fino a una demonizzazione che può fomentare conflitti” ha affermato il Pontefice. “Le notizie false rivelano la presenza di atteggiamenti intolleranti e ipersensibili, con il solo esito che l’arroganza e l’odio rischiano di dilagare. A ciò conduce, in ultima analisi, la falsità».
Il Papa interviene su un tema a lui caro, ovvero la necessità di lottare contro le ‘false notizie’; molte di queste, soprattutto negli ultimi anni, sono state prodotte anche all’interno della Chiesa per screditare avversari, per scalate di potere o per interessi personali: «Sono lodevoli le iniziative educative che permettono di apprendere come leggere e valutare il contesto comunicativo, insegnando a non essere divulgatori inconsapevoli di disinformazione, ma attori del suo svelamento».
Nessuna disinformazione è innocua: fidarsi di ciò che è falso, produce conseguenze nefaste.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) January 24, 2018
Il danno che si crea con la diffusione dei contenuti delle fake news, sostiene Bergoglio, è talmente grande che nemmeno le smentite autorevoli riescono ad arginare i danni: «Oggi, in un contesto di comunicazione sempre più veloce e all’interno di un sistema digitale, assistiamo al fenomeno delle notizie false» ha sottolineato il Pontefice durante l’udienza generale. «La loro diffusione può rispondere a obiettivi voluti: in primo luogo, la loro efficacia è dovuta alla loro natura mimetica, cioè alla capacità di apparire plausibili; in secondo luogo, queste notizie, false ma verosimili, sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare. La loro diffusione, infine, può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento»
In conclusione, dopo aver ribadito la sua denuncia contro la corruzione, Papa Francesco ha sottolineato come questa sia «più pericolosa dell’influenza, rovina i cuori. Per favore, no alla corruzione; preghiamo per la pace». (al)