Neonato abbandonato a Milano: «La madre è morta e io non posso occuparmene»

Nella periferia a sud ovest di Milano, un bambino di poco più di un mese è stato abbandonato nell’androne di una palazzina popolare.

L’abbandono

Un vagito. Poi l’allarme. È l’1 febbraio. Al civico 4 di via degli Apuli a Milano, zona Giambellino, un neonato è stato ritrovato avvolto in una coperta all’ingresso di un palazzo. Accanto a lui una lettera scritta in arabo: «Sua mamma è morta al momento del parto, non ho la possibilità di crescerlo da solo. Abito vicino a voi, vi chiedo di prendervene cura così sarò tranquillo finché non sistemo la mia vita». Ad accorgersi del bambino, Gamal Ghobrial, 53 anni, egiziano. L’uomo ha subito chiamato i carabinieri per denunciare l’abbandono. All’arrivo dei soccorsi ha dichiarato: «Stavo uscendo di casa e me lo sono trovato davanti».

Un bambino in affido dopo l’abbandono
Le indagini

Le forze dell’ordine investigano sulla vicenda. I carabinieri del nucleo radiomobile hanno innanzitutto sequestrato il foglio rinvenuto accanto al bambino. Sarà poi il turno delle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso del condominio. I fotogrammi potrebbero, infatti, essere utili per identificare chi ha lasciato il piccolo. Per il padre, qualora fosse confermato che la mamma è deceduta, potrebbe quindi scattare l’accusa di abbandono di minore. Il fatto che il bambino sia stato lasciato davanti a una porta specifica, e non in un’area comune, fa ipotizzare che ci possa essere un legame con il 53enne che lo ha ritrovato. Gamal, però, sentito dai carabinieri, ha aggiunto di non essere a conoscenza di persone nella zona che abbiano avuto un bambino di recente.

Qualche elemento utile alle indagini, inoltre, potrebbe arrivare dagli ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e dagli ospedali. Sarà infatti necessario verificare che ci siano effettivamente casi di donne morte di parto nelle ultime settimane. Al momento non ci sarebbe alcun riscontro. Cosa certa, però, è che il bambino sia in condizioni stabili. Accompagnato in codice giallo alla Clinica De Marchi, i medici hanno infatti riferito che pesa tre chili e 300 grammi e gode di ottima salute.

Un’incubatrice della clinica Mangiagalli di Milano
Una storia che si ripete

Si tratta del secondo caso a distanza di pochi giorni. Sabato 27 gennaio un altro neonato è stato abbandonato nell’ospedale di Aprilia (Latina). In questo caso, il bambino aveva circa sei mesi ed era stato lasciato nella sala d’aspetto. A notarlo erano stati i sanitari che, non trovando i genitori, hanno immediatamente allertato i carabinieri. Dopo aver contattato il tribunale per i minori, il bambino è stato accompagnato in una casa famiglia.

Numerosi sono stati, inoltre, i casi nel 2023. Solo ad aprile, a Milano, erano stati abbandonati tre neonati. Uno era Enea, lasciato alla “Culla per la vita” della Clinica Mangiagalli. Anche in quel caso, accanto al bambino, accudito subito dagli specialisti della Neonatologia, era stata trovata una lettera. “Ciao mi chiamo Enea, sono nato in ospedale e sono super sano”. Questo quanto i sanitari hanno letto sul foglio.
Un altro caso è stato quello della bambina, partorita in un capannone di Milano, e lasciata all’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi”. Il 28 aprile, invece, una neonata era stata trovata morta in un cassonetto della Caritas. Durante l’autopsia, tuttavia, era emerso che la bimba era già morta quando era stata partorita.

Cosimo Mazzotta

LAUREATO IN GIURISPRUDENZA ALL'UNIVERSITA' DEL SALENTO CON UN ANNO DI STUDI IN SPAGNA PER APPROFONDIRE LE TEMATICHE DI DIRITTO INTERNAZIONALE. MI INTERESSO DI CRONACA, POLITICA INTERNA E SPETTACOLO. MI PIACE IL DIALOGO IN OGNI SUA FORMA. SFOGO IL MIO SPIRITO CRITICO ATTRAVERSO LA PAROLA E IL DISEGNO.

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