Poca tolleranza verso chi istiga i giovani a comportamenti che possano scatenare disturbi del comportamento alimentare (o DCA). Inizierà domani, in commissione Sanità al Senato, l’esame di un ddl che introduce sanzioni e pene più severe. Fino al carcere.
L’operazione ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno, largamente diffuso, dei DCA. La decisione arriva a pochi giorni di distanza dal criticato taglio nell’ultima legge di bilancio del fondo di 25 milioni di euro destinato al contrasto di questi disturbi.
I numeri della situazione
Si stima che attualmente in Italia siano affetti da disturbi del comportamento alimentare 3 milioni di soggetti, circa il 5% della popolazione. Di questi, il 96,4% sono donne.
I disturbi alimentari si collocano tra le prime cause di morte, secondi solamente agli incidenti stradali. Ogni anno infatti, a causa di diversi problemi e complicanze, muoiono circa 4mila giovani. Nel periodo post-pandemico è stato registrato un aumento esponenziale, di circa il 40% in più.
Le novità
Il ministero della Salute si sta impegnando nel reperimento di fondi per il rifinanziamento del Fondo nazionale per il contrasto ai disturbi dell’alimentazione. Inoltre è prevista l’istituzione di una Giornata nazionale, il 15 marzo, da dedicare alla sensibilizzazione sul tema. E l’introduzione di un piano di interventi da parte del Ssn (Servizio Sanitario Nazionale).
Il ddl riconosce i disturbi del comportamento alimentare come malattie sociali. In quanto tali, l’Articolo 2 prevede che «Chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, determina o rafforza l’altrui proposito di ricorrere a condotte alimentari idonee a provocare o a rafforzare i disturbi del comportamento alimentare, e ne agevola l’esecuzione, è punito con la reclusione fino a due anni e la sanzione amministrativa da 20.000 a 60.000 euro».
Se il reato è commesso nei confronti di ragazzi under 14 o persona indifesa minorata, «si applica la pena della reclusione fino a quattro anni e la sanzione amministrativa da 40.000 a 150.000 euro».
Più controlli sui social
Il ministero dell’Interno stabilirà alcuni criteri e alcune modalità per poter impedire l’accesso ai siti che diffondono ai minori messaggi di istigazione e suscettibilità a condotte alimentari non sane. Che potrebbero contribuire all’insorgenza di un vero e proprio disturbo. Gli utenti che proveranno ad accedere a siti inidonei verranno automaticamente reindirizzati al portale digitale www.disturbialimentarionline.it
A cura di Glenda Veronica Matrecano