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Meloni in Arabia Saudita: “bin Salman partner da 10 miliardi di euro”

«Oggi si apre una fase completamente nuova, una nuova era delle nostre relazioni». Giorgia Meloni esce soddisfatta dal tendone nel deserto di Al-Ula, in Arabia Saudita, dove è avvenuto un lungo incontro con Mohammed bin Salman. Il principe e primo ministro del Paese ha accolto la premier italiana nel suo campo tendato lungo la via del deserto, in un luogo patrimonio dell’UNESCO. Sono ancora sfumati i contorni dell’incontro a quattr’occhi fra i due leader, ma è noto che Meloni ne è uscita con un accordo che vale 10 miliardi per le imprese italiane e una nuova partnership strategica. «Non faremo solo affari, ma ragioneremo e coopereremo insieme, da nazioni leader nel Mediterraneo allargato».

Gli accordi con le imprese italiane

Leonardo, Fincantieri e Pirelli le aziende italiane al centro della visita al principe saudita. Fincantieri raggiunge i termini di un’intesa che riguarda la costruzione di imbarcazioni (militari e civili) e la cybersicurezza applicata alle navi. Mentre l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, non apre solo alla “collaborazione industriale”, ma pensa anche ad una possibile apertura del Gcap all’Arabia Saudita. Il Global Combat Air Program è un progetto che vede Giappone, Regno Unito e Italia in collaborazione per la creazione di un nuovo caccia da combattimento. “Uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio che garantirà la sovranità tecnologica”, si legge sul sito della Leonardo Spa.

Sulla politica estera

Dalla collaborazione sull’innovazione militare alle parole sui conflitti nel mondo. Meloni e “MbS” hanno toccato anche questioni di politica estera, come la sospensione delle sanzioni alla Siria e il consolidamento della tregua tra Israele e Palestina. Sul conflitto in Medio Oriente si spinge per la ripresa di un processo politico verso una soluzione dei due Stati, come previsto anche dagli accordi di Abramo siglati con Trump durante il suo primo mandato. Accordi criticati già allora dai palestinesi, ma che il tycoon potrebbe riproporre con l’appoggio dell’Italia, vista l’intesa di entrambi i leader con Mohammed bin Salman (“a fantastic guy”, lo ha descritto Trump).

L’incontro delle delegazioni a Gedda

Infine il piano Mattei e la Sace. Sotto la cornice del primo si svolgerebbe la collaborazione di alcune aziende italiane con il colosso locale Acwa Power, con l’obiettivo, in parte,  di tenere sotto controllo i flussi migratori, tema che sta a cuore alla presidente del Consiglio. La Sace invece, il gruppo assicurativo e finanziario che aiuta le imprese italiane ad affermarsi all’estero, entrerebbe nella partita araba con un impegno complessivo di 6,6 miliardi. Dall’Italia l’opposizione ricorda alla Premier le parole di critica e gli attacchi rivolti all’Arabia Saudita quando ad elogiarla era il suo predecessore, Matteo Renzi, ma Meloni risponde: «nessuna contraddizione».

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