La terra torna a tremare nelle Marche. Una scossa si magnitudo 4.6 è stata infatti registrata alle 5.11 di questa mattina con epicentro a 2 chilometri da Muccia, in provincia di Macerata. Il terremoto è stato chiaramente avvertito anche in Umbria e in oltre due ore le scosse sono salite a 20.
Il sindaco di Muccia Mario Baroni ha riferito che «il piccolo campanile della Chiesa del ´600 Santa Maria di Varano è crollato». Non si riscontrano danni nelle casette: 550 abitanti, infatti, sono sistemati nelle Sae, le soluzioni abitative di emergenza, mentre 120-130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da parenti.
Nel Comune Aquilano di Ocre, invece, è stato sentito un «boato significativo, un rumore forte più che l’oscillazione», così come raccontato il sindaco Fausto Fracassi. All’Aquila, a 10km, la scossa è stata avvertita in parte della città. Il Ministero dei Beni culturali ha attivato le proprie unità di crisi per la verifica dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale eventualmente danneggiato dalla scossa di terremoto.
Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018 https://t.co/ZK03BOeHnc
— INGVterremoti (@INGVterremoti) April 10, 2018
Il presidente dell’ dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni ha riferito che il fenomeno rientra «nel margine settentrionale della sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016. «È normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo – ha continuato Doglioni -. Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. È quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno».
Intanto intorno alle 11.20 è ripresa la circolazione ferroviaria su tutta la tratta Civitanova Marche-Albacina, sospesa stamattina da Rfi per alcune ore in attesa di verifiche sulla tenuta della linea ferrata. (ei)