Lucca, ciclismo: arresti per doping in una squadra di dilettanti

I ciclisti, alcuni anche molto giovani, venivano incoraggiati dal presidente della squadra a fare uso delle sotanze positive al doping, come epo in microdosi, ormoni per la crescita e antidolorifici a base oppiacea. L’indagine della polizia ha portato così all’arresto di alcuni dei dirigenti di una delle maggiori squadre dilettanti del ciclismo italiano, la Altopack-Eppela di Lucca.

Tra gli arrestati figurano i nomi del proprietario del team Luca Franceschi, dell’ex direttore sportivo Elso Frediani e del farmacista Andrea Bianchi che riforniva i ciclisti dei medicinali vietati per doping in assenza di prescrizione medica. In carcere anche i genitori di Franceschi, che avrebbero messo a disposizione un appartamento a Capannori (Lucca) dove venivano somministrate le sostanze proibite. Intanto continuano le perquisizione in gran parte della Toscana, anche nello studio legale di un avvocato di Lucca. Sono cinque le persone arrestate e 17 gli indagati a piede libero.

L’indagine è partita dopo la morte di Linas Rumsas, una giovane promessa del ciclismo, avvenuta lo scorso 2 maggio. Linas era il figlio di Raimondas Rumsas, ex ciclista lituano di fama internazionale. Nelle settimane prima della sua morte il ciclista aveva sostenuto una serie di gare molto impegnative, ottenendo risultati molto alti rispetto al solito. Anche il padre di Linas era stato sospeso in passato per doping e la madre era stata indagata per traffico di farmaci proibiti. Il fratello, invece, è stato a sua volta squalificato per quattro anni per doping dopo essere stato trovato positivo all’uso di un ormone della crescita. (ei)

 

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