Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezze energetica Gilberto Pichetto Fratin ha consegnato il disegno di legge delega per autorizzare nuovi reattori per energia nucleare sul territorio nazionale. Il Ddl arriverà in Consiglio dei ministri in un mese, previsti entro due anni, invece, i decreti attuativi.
La questione del nucleare
La prima puntata della sitcom nucleare italiano è stata girata nel 1987. Siamo negli ultimi anni del Pentapartito, al governo c’è Giovanni Goria. Gli italiani dicono “no” all’uso dell’energia atomica nel primo, storico, referendum sul tema.
In realtà, però, non fu un voto su “nucleare sì” o “nucleare no”. I tre quesiti riguardavano delle normative legate alla localizzazione degli impianti, al divieto di Enel di partecipare a iniziative nucleari e all’abrogazione delle compensazioni agli enti locali che ospitavano centrali. Quel voto, abrogando le norme, orientò le scelte future in ambito energetico in direzione opposta all’uso del nucleare.
Decisione confermata nel 2011, quando un altro referendum propose l’abrogazione delle nuove norme introdotte nel 2008 dal governo Berlusconi per la produzione nazionale di energia nucleare.
Sui due voti pesarono i disastri di Chernobyl (1987) e Fukushima (2011) che misero sotto gli occhi di tutti i possibili danni ambientali delle centrali atomiche. La paura e la propaganda, dunque, portarono l’Italia ad abbandonare la strada nucleare, di fatto costringendo i successivi governi a importare energia atomica dalla Francia. Come se le conseguenze di un incidente atomico potessero essere fermate dalle Alpi.
Il nucleare oggi
Le centrali nucleari di oggi non hanno niente da condividere quelle di Chernobyl o Fukushima. Il nucleare sostenibile di quarta generazione oggi rappresenta una delle fonti energetiche più affidabili, efficienti e pulite disponibili.
Un’occasione ghiotta che per il governo. L’importanza dell’indipendenza energetica, salita alla ribalta con l’invasione russa in Ucraina, è ormai il mantra di tutti i governi europei. Un punto ribadito dal vicepremier Antonio Tajani: «il nucleare sarebbe un passo in avanti verso indipendenza energetica, sicurezza e sostenibilità».
Il ministro Picchetto Fratin, infatti, è alle prese con un dossier spinoso, vessato dal caro energia. Il dicastero dell’ambiente sta lavorando per gli abbassamenti dei prezzi battendo diverse strade, tra cui l’anticipazione delle aste per il gas stoccato. Le imprese verranno chiamate già ora di fare le loro offerte per riempire le riserve. Così, con gli stock già pieni per inizio estate, quando il consumo sarà leggero, la spesa energetica sarà minore.
Il 24 gennaio, infatti, il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam ha superato i 50 dollari al megawattora. Ultimo atto di un aumento insostenibile per le famiglie italiane. Come ha rivelato Accenture: «Un italiano su tre fa fatica a pagare le bollette energetiche». Situazione che ha spinto Confcommercio a chiedere l’avvio di tavoli operativi con le istituzioni per definire delle soluzioni e strategie immediate per arginare il problema.
Ecco che allora, almeno nel medio-lungo periodo, l’energia nucleare potrebbe garantire una possibile via per tutelare i cittadini e preservare l’indipendenza energetica italiana. Il tutto con un occhio alla sostenibilità.