La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e otto mesi per Fabrizio Miccoli, confermando la sentenza della Corte d’Appello. L’ex giocatore era imputato per estorsione aggravata da metodo mafioso.
Miccoli è accusato di aver chiesto favori al mafioso Marco Lauricella, facente parte di un clan del Quartiere Kalsa di Palermo. Nello specifico, ha chiesto la restituzione di dodicimila euro all’imprenditore Andrea Graffignani per conto di un ex fisioterapista del Palermo, Giorgio Gasparini. Per il calciatore si aprono ora le porte del carcere: per la condanna con aggravante mafiosa non esistono possibili benefici, sconti di pena o pene alternative.
L’ex trequartista del Palermo si è presentato nella mattinata del 24 novembre 2021 presso la Casa Circondariale di Rovigo per scontare la propria pena. Per quanto riguarda Marco Lauricella, figlio del boss Antonino Lauricella detto “U scintilluni”, sta anche egli scontando una condanna definitiva a sette anni di carcere.
LE FRASI SU GIOVANNI FALCONE
Fecero scalpore, anni fa, intercettazioni tra Miccoli e Lauricella in cui il calciatore ex Benfica dava appuntamento al sodale pronunciando la frase: «Ci vediamo in Via Notarbartolo, davanti al monumento di quel fango di Falcone», provocando lo sdegno unanime dell’opinione pubblica. Miccoli si scusò per la frase, ma non venne mai perdonato da Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia.
Fabrizio Miccoli nella sua carriera da calciatore ha registrato le migliori prestazioni con la maglia del Palermo ai tempi dell’ex patron Maurizio Zamparini. Proprio Zamparini lo mandò via dalla formazione rosanero dopo le dichiarazioni su Falcone, rincarando la dose nel 2014 e confermando le frequentazioni malavitose:
«È uno stupidotto che frequentava malavitosi, non mafiosi. Non essendo molto intelligente si è lasciato andare a delle frasi su Falcone per le quali gli avrei dato tre anni di galera».
Miccoli ha concluso la propria carriera nella squadra maltese del Birkirkara nel 2015.