Questo concerto “non s’ha da fare” direbbe qualcuno, e più passano le ore più questa possibilità diventa reale. Il mondo della musica italiana è in subbuglio dopo il dietrofront della città di Roma che ha prima invitato e poi escluso il rapper Tony Effe dal concerto che si terrà al Circo Massimo il 31 dicembre. Il cantante doveva esibirsi insieme ai colleghi Mahmood e Mara Sattei. La mossa romana ha scatenato una pioggia di critiche: si parla di censura musicale.
LA VICENDA
Da giorni il concertone romano di fine anno è al centro della polemica. La Capitale si è
pestata i piedi da sola, prima annunciando gli artisti che saliranno sul palco del Circo Massimo, poi chiedendo formalmente a Tony Effe di rinunciare. La causa scatenante sarebbero i testi delle sue canzoni giudicati violenti e sessisti dagli esponenti di Pd,
Azione e Fratelli D’Italia. Dopo l’esclusione del rapper, per protesta Mahmood e Mara Sattei hanno deciso di non esibirsi, lasciando scoperto l’evento di capodanno. Intanto Tony Effe ha trovato un altro palco: il 31 dicembre si esibirà sempre a Roma, ma al Palaeur, dove solo pochi mesi fa aveva portato il suo Icon Tour. I biglietti, venduti al prezzo simbolico di 10 euro, sono disponibili dal 19 dicembre su Ticketone.
DALLA PARTE DI TONY EFFE
Sui social sono stati molti gli artisti che hanno preso le difese di Tony Effe, accusando Roma di censura musicale. Tra questi Giorgia ha scritto: «La musica è espressione di libertà di chi la fa ma anche di chi l’ascolta che può scegliere se ascoltarla oppure no».
O ancora Emma Marrone che ha definito la vicenda una «censura violenta che alle soglie
del 2025 non si può tollerare e giustificare». Noemi continua: «Censurare gli artisti non è
mai la soluzione. L’arte deve restare un luogo di espressione anche quando fa discutere». Lazza, amico stretto del rapper, usa toni molto più concitati: «Ogni volta che qualcuno del rap viene infilato in una situazione mainstream si cerca sempre di additarlo per qualcosa o farlo passare per coglione. (…) Odio l’Italia perché si sta bene soltanto se trovi un colpevole».
LA SHITSTORM SUI SOCIAL
Come per ogni vicenda, c’è sempre il rovescio della medaglia. Se i colleghi di Tony Effe lo
difendono sui social, gli utenti rimproverano questi artisti di essere contraddittori. Emma
Marrone, Giorgia, Noemi e Gaia vengono etichettate come incoerenti, perché prima parlano di femminismo e poi difendono il rapper e le sue canzoni misogine. «Non osare
mai più parlare di femminismo e di diritti delle donne» ha scritto una utente ad Emma Marrone.
a cura di Manuela Perrone