
Buone notizie per l’economia italiana: dopo molti mesi di contrazione, l’industria torna a crescere. Secondo dati Istat, ad aprile 2025, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è cresciuto dell’1% rispetto a marzo confermando un trend positivo dell’ultimo trimestre: da febbraio ad aprile il saldo è dello 0,4% in più rispetto al trimestre precedente. Un dato modesto, ma incoraggiante, che fa ben sperare l’economia italiana dopo un inizio d’anno alquanto fiacco.
Solo alcuni settori in crescita
Dietro un dato complessivo soddisfacente si nascondono grandi differenze tra settori. Crescite rilevanti si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (+4,7%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+4,3%) e nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+3,3%). Questi segnali positivi riflettono dinamiche diverse: da una parte la domanda estera, dall’altra una normalizzazione dei consumi domestici e delle forniture energetiche.
Di segno opposto, però, le performance di comparti strategici. Crolla la produzione farmaceutica, con un -11%, seguita dalla fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,5%) e dalla raffinazione di prodotti petroliferi (-5%). Questo calo pesa in particolare sul settore manifatturiero e riflette criticità legate sia alla domanda internazionale che a fattori specifici come la transizione energetica e le scorte.

Export in calo
Per quanto l’industria possa tirare un sospiro di sollievo, il respiro a pieni polmoni dovrà aspettare ancora. Gravato dalle ansie internazionali, il settore delle esportazioni appare debole, con una flessione del 2,1%, un dato che potrebbe riflettere una stagnazione economica globale.
Le stesse preoccupazioni si percepiscono a livello quantomeno europeo. La Germania, per esempio, sta affrontando un periodo di crescita zero, mentre la Francia, con una produzione manifatturiera in calo, non sembra essere in una posizione migliore. È notizia di pochi giorni fa che la Bundesbank ha abbassato le previsioni di crescita per il 2025, mettendo in evidenza i rischi di una crescita economica globale meno robusta di quanto inizialmente previsto.
Le reazioni degli economisti
La ripresa dell’industria italiana è stata accolta con cauto ottimismo dall’economia italiana. A corredo della pubblicazione del dato, questo è stato il commento dell’Istat: «Ad aprile l’industria mostra un rimbalzo congiunturale positivo (+1,0%), esteso a tutti i principali comparti a eccezione dell’energia, che resta stabile», osserva l’Istituto di statistica. «Anche il dato trimestrale (+0,4%) conferma un ritorno a una moderata crescita. La variazione tendenziale positiva, seppur contenuta, segnala un possibile cambio di fase dopo un periodo prolungato di debolezza».
Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, «il miglioramento della produzione industriale registrato ad aprile è un segnale di come la nostra economia, pur in un contesto di grandi difficoltà, continui a mostrare importanti segnali di vivacità». «Al netto dei puntuali movimenti congiunturali – prosegue Bella – si rileva come, dopo il picco negativo toccato nella parte finale del 2024, l’inizio del 2025 sia stato caratterizzato da una marginale tendenza al recupero. Tendenza che sembra coinvolgere in misura importante i beni di consumo. Elemento che potrebbe sottendere un andamento più brillante dei consumi nei prossimi mesi permettendo il raggiungimento di una crescita del Pil, nel complesso dell’anno, dello 0,8%».