Felipe VI e Letizia, la coppia reale spagnola, sono tornati dopo dieci anni in Italia per una visita ufficiale a Roma e Napoli. Ad accoglierli al Quirinale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Per la Repubblica italiana è un onore avere qui le Maestà e sottolineare l’amicizia e i legami solidi» ha commentato il Capo di Stato.
Un grande onore per l’Italia
Oltre al Quirinale, i sovrani spagnoli hanno visitato l’Altare della Patria, il Casino del Bel Respiro a Villa Doria Pamphili e Montecitorio. Questi momenti sono stata un’occasione per la coppia reale spagnola di depositare una corona al Sacello del Milite Ignoto; di pranzare con le figure di Stato italiane; di incontrare il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e quello del Senato, Ignazio La Russia. L’appuntamento ha assunto una grande importanza soprattutto per la consegna da parte del Re del “Collar de la Real y Distinguida Orden Española de Carlos III”, la più alta onorificenza spagnola. Un immenso onore per Mattarella, in quanto il Collare spetterebbe solo agli esponenti della Casa Reale. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, invece, ha ricevuto la Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, un vassoio in argento con le firme di Felipe e Letizia.
«Rispettare il diritto internazionale»
Una volta giunti a Montecitorio, davanti alle camere unite, Felipe ha preso parola affrontando temi di interesse globale. Sul conflitto in Medio Oriente ha sostenuto: «Lanciamo un nuovo appello per raggiungere un cessate il fuoco definitivo, il rilascio di tutti gli ostaggi e un massiccio accesso agli aiuti umanitari». Aggiungendo: «Il diritto internazionale umanitario, il minimo comune denominatore dell’umanità, deve essere rispettato senza eccezioni». Secondo il Re spagnolo: «Il futuro si costruirà con l’applicazione del metodo democratico, dello spirito di consenso costruttivo e del rispetto della libertà», citazione ripresa da Alcide de Gasperi.
I due Paesi uniti per il futuro
Sul rapporto tra Italia e Spagna, Felipe ha dichiarato: «Sono Paesi fratelli oltre che amici. Madrid e Roma devono ora lavorare in sintonia come Stati chiave dell’Europa del mediterraneo». Gloriosamente, il sovrano ha ricordato che: «Insieme rappresentiamo circa un quinto del Pil dell’Ue». Italia e Spagna, quindi, dovrebbero portare con loro grandi bagagli per affrontare il Mercato Unico e la sfida della competitività. Nel 2026, inoltre, per i due Stati si celebreranno i 160 anni di relazioni bilaterali: «Continueremo a camminare insieme con profondo rispetto e amicizia lungo i sentieri non sempre facili del mondo del XXI secolo» ha terminato Felipe.
A cura di Michela De Marchi Giusto