«Comunicare significa sempre cercare la verità, in ogni parola, in ogni gesto, in ogni storia condivisa»: così Papa Francesco ha voluto inaugurare il Giubileo delle Comunicazioni, sottolineando l’importanza della trasparenza e della responsabilità nel mondo dell’informazione. Un messaggio chiaro e forte, che ha ispirato i 10.000 operatori della comunicazione e dell’informazione provenienti da 138 Paesi, riuniti a Roma dal 23 al 26 gennaio 2025.
Il Giubileo si è aperto con il convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, intitolato “2025: A.I. Confini della Comunicazione”, incentrato sui nuovi orizzonti dell’Intelligenza Artificiale e sui suoi effetti sul mondo dell’informazione. Nei giorni successivi, il cuore degli eventi si è spostato nella Città del Vaticano, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare la Porta Santa e ricevere la benedizione del Santo Padre.
Papa Francesco: «raccontare sempre il vero»
L’aula Paolo VI, gremita di comunicatori, ha accolto Papa Francesco con un’ovazione calorosa e cori in ogni lingua. Il Pontefice, sulla sua carrozzina, è arrivato in anticipo, salutando personalmente molti dei presenti. «Mi hanno preparato un discorso di nove pagine, ma sarebbe una tortura per voi», ha scherzato, dimostrando ancora una volta la sua vicinanza umana e spirituale.
Il messaggio, però, è stato diretto e incisivo: «Raccontate sempre il vero. Ma non solo: siate veri voi stessi. Non basta dire cose vere, bisogna essere autentici nel profondo». Parole che sono risuonate come un appello pressante a una comunicazione che non si limiti alla trasmissione di informazioni, ma che costruisca ponti di fiducia, verità e dialogo.
Il convegno e il tema dell’AI
Nel corso del convegno ospitato al TH Carpegna Palace Hotel, esperti e operatori si sono confrontati sui confini etici e pratici dell’Intelligenza Artificiale nel panorama dell’informazione. Tra gli interventi di spicco, Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, ha esplorato le implicazioni dell’A.I., mentre Mariagrazia Franchi si è concentrata sul futuro della comunicazione.
Numerosi direttori dei principali media, tra cui Antonio Preziosi (Tg2); Marco Girardo (Avvenire) e Vincenzo Morgante (Tv2000), hanno discusso le sfide che attendono il mondo dell’informazione, sottolineando la necessità di un’alfabetizzazione digitale per garantire che l’Intelligenza Artificiale sia uno strumento al servizio della verità e non della disinformazione.
Le sfide della comunicazione: credibilità e dialogo
Uno dei temi più dibattuti è stato il rapporto tra le nuove generazioni e l’informazione. I dati dimostrano una crescente sfiducia verso le notizie che circolano sul web, evidenziando l’urgenza di rendere l’informazione non solo verificata, ma anche credibile e accessibile.
Un’altra riflessione centrale è stata quella sul dialogo, descritto come uno strumento potente per creare ponti tra le persone e non tra le macchine. «La speranza nella comunicazione è fra persone, non tra algoritmi», è stato il messaggio condiviso da più voci.
Il Giubileo delle Comunicazioni si è concluso lasciando un’eredità importante: la comunicazione non è solo trasmissione di informazioni, ma un atto di responsabilità verso gli altri. Come ha ricordato Papa Francesco, «comunicare significa essere veri, costruire relazioni e promuovere la verità». Un compito ambizioso, ma necessario per chi opera nel mondo dell’informazione, oggi più che mai chiamato a essere custode della fiducia collettiva.