“Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk – l’uomo più ricco del mondo e un consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump – il numero che componi appartiene a Giorgia Meloni”. Così esordisce l’articolo del Politico che incorona la premier italiana, Giorgia Meloni, come la “persona più potente d’Europa”.
L’interprete dello spirito del tempo
Secondo la classifica per il 2025 dell’edizione europea della rivista americana di proprietà del gruppo editoriale Axel Springer, Giorgia Meloni è “l’interprete perfetta dello zeitgest” ovvero l’interprete perfetta dello spirito del tempo “sempre più radicale che fiorisce su entrambe le sponde dell’Atlantico”.
“In meno di un decennio, la leader di destra di Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta prima ministra d’Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari” evidenzia il Politico.
Il consolidamento del governo Meloni
Politico sottolinea il fatto che, inizialmente, in Europa non ci fosse chissà quale fiducia nei confronti del governo guidato dalla premier. “Ha fatto notizia a livello mondiale diventando la prima donna presidente del Consiglio in Italia, ma pochi avrebbero previsto la sua lunga permanenza al potere“.
Gli analisti “ritenevano che le lotte interne avrebbero inevitabilmente spaccato la sua coalizione di governo di destra, e a Bruxelles non c’era entusiasmo per lei. Ma negli ultimi due anni Meloni ha consolidato il suo governo come uno dei più stabili dell’Italia post-bellica” continua il giornale.
“Nonostante il Paese sia gravato da un debito pubblico pari al 137% del Pil, le previsioni economiche non sono così fosche da spaventare gli investitori stranieri, attratti da un clima politico insolitamente tranquillo”.
La fiducia dell’Ue
La stabilità del governo italiano, scrive il Politico, “ha sorpreso gli osservatori internazionali, al punto che molti non hanno notato il regresso democratico, soprattutto per quanto riguarda la libertà di espressione, che è avvenuto sotto Meloni”.
“Mentre Meloni consolidava il suo potere in patria, lavorava duramente per convincere i vertici dell’Ue di essere una partner affidabile su temi chiave come l’Ucraina e la gestione della migrazione. Meloni ha bilanciato abilmente il suo posizionamento ideologico” continua.
Le vittorie di Meloni
L’affermazione di Giorgia Meloni è coincisa con la resa dei conti in Europa sulla crisi migratoria. Un capostipite, quello del contrasto all’immigrazione clandestina, del programma di partito della leader di Fratelli d’Italia.
La “collaborazione con la presidente Ursula Von Der Leyen” e la firma di “accordi storici con Tunisia, Mauritania ed Egitto” hanno permesso a Meloni di giocarsi bene le sue carte.
Altra politica migratoria da segnalare è il modello Albania da cui, si evidenzia, non si sono discostati neanche i leader di centrosinistra come il tedesco Olaf Scholz e il britannico Keir Starmer.
Il futuro
Sfruttando il vuoto di potere lasciato da Parigi e Berlino, la premier ha spazio per “portare avanti le sue politiche”. Anche la “rielezione di Trump”, secondo Politico, potrà darle “ancora più slancio”.
Non è un segreto, infatti, che Meloni goda del sostegno del magnate Elon Musk, molto vicino al futuro presidente USA, Donald Trump. Il patron di Tesla, infatti, ha già espresso i suoi apprezzamenti verso l’operato della premier acclamandola come una “paladina del contrasto all’immigrazione illegale”.
Politico termina la sua osservazione sulla premier con una domanda ai lettori: “se adesso Meloni inizierà a esibire i muscoli a livello internazionale e se, con un nuovo vento che soffia attraverso l’Atlantico, continuerà a giocare bene con istituzioni come l’Ue e la Nato oppure tornerà alle sue radici di destra e sfiderà lo status quo?”