Gentiloni: «I populisti non vinceranno le elezioni, le riforme pagheranno»

«Il 4 marzo non trionferanno i populisti e gli antieuropei». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ai microfoni della CNBC a Davos, in Svizzera, dove è in corso l’annuale appuntamento del World Economic Forum.

«Dobbiamo essere attenti con queste elezioni a non interrompere il processo di riforme che abbiamo realizzato negli ultimi cinque anni con lo sforzo dei lavoratori e delle imprese italiane», ha proseguito poi il presidente del Consiglio, sottolineando gli ottimi risultati raggiunti. «A Davos si ha una percezione effettiva di un’Italia con grandissime potenzialità. Questo però non comporta automaticamente che abbiamo risolto tutti i nostri problemi sociali e politici» continua Gentiloni.

Il premier ha negato, dunque, qualsiasi possibilità di coalizione con il centrodestra di Silvio Berlusconi per «la predominanza di nazionalisti, che caratterizza il suo raggruppamento». Tra gli auspici, «la vittoria del centrosinistra». «In caso di alleanza – dichiara il presidente del Consiglio- credo fermamente che ne saremo il pilastro».
A chi gli domanda quale sarà il suo futuro politico, il premier ricorda che il suo impegno termina con le votazioni: «Quello che 13 mesi fa ci siamo imposti era portare il paese alla fine della legislatura, continuare le riforme ed affrontare alcune crisi serie come quella migratoria e delle banche. Questo era il mio impegno ed ora sta volgendo a termine. Di quello che accadrà dopo, non ne sono a conoscenza, staremo a vedere».

Al termine del discorso il capo del Governo ha commentato il recente annuncio del presidente americano, anche lui in visita a Davos nei prossimi giorni, invitando a «fare molta attenzione che non ci sia una rincorsa verso posizioni protezionistiche». «Il protezionismo – ha spiegato Gentiloni – apparentemente tutela i singoli Paesi, ma alla lunga crea enormi problemi economici, minacciando la crescita». Trump ha, infatti, da poco imposto i dazi sull’importazione di lavatrici e pannelli solari, mirati a colpire in particolar modo Cina e Corea del Sud. (cs)

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