Dopo circa 50 anni di produzione continua si spegne la storica F3, la macchina che dal 1976 produceva l’oro bianco dell’industria della Fabriano. L’ultima bobina di carta per stampanti e ufficio è uscita dai macchinari alle 8:07 del 10 dicembre, salutata, come durante un funerale solenne, dal commiato dei dipendenti, i soli ad assistere allo spegnimento dei macchinari.
L’omaggio alla bobina
Dei 174 dipendenti dei siti di Vetralla e di Fabriano alcuni hanno voluto omaggiare per l’ultima volta la compagna di una vita firmando gli ultimi centimetri di carta prodotti. La sorte toccata loro, tuttavia, non è stata migliore: la cassa integrazione straordinaria per un anno. Un modo per salvarli dal licenziamento, frutto dell’accordo tra sindacati e il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede la dismissione della Giano Srl, società attiva nel ramo della produzione della carta per ufficio. La decisione del Gruppo Fedrigoni di dismettere la società arrivò ad ottobre, dopo due anni di ricerca di partner disposti a investire su Giano per rilanciarne la competitività.
Cartiere Fabriano: Questa mattina, alle 8, l’ultima bobina prodotta dalla macchina continua F3 di Fabriano prima dello stop definitivo alla produzione. Le firme dei dipendenti a ricordo di un momento, purtroppo, storico. pic.twitter.com/AzUxvvZ6zC
— Marcello Crescentini (@MarcelloCresce2) December 10, 2024
Il piano di ricollocamento per gli operai
In questo lasso di tempo l’azienda ha strutturato un piano di ricollocamento. Si tratta di 31 posizioni legate ai Servizi nello stabilimento di Fabriano, 48 posizioni legate al business sicurezza sempre a Fabriano, 10 posizioni legate al business Fabriano Colore e simili nel sito di Rocchetta, 16 posizioni vacanti negli altri stabilimenti marchigiani, suscettibili di incremento per via dei prepensionamenti nel corso del 2025. A cui si aggiungono 55 posizioni disponibili negli stabilimenti del Nord Italia (Trentino, Friuli e Veneto) accompagnate da facilitazioni e benefit consistenti ed estesi a 2 anni. L’azienda ha promesso anche di formare e riqualificare i lavoratori.
La crisi della carta e nuovi piani d’investimento
«Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Fabriano copy 2 non sarà più disponibile. Si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana», ha affermato Valerio Monti, dipendente di Giano Srl e segretario Uilcom. E ha aggiunto «proporremo che l’ultima bobina sia conservata all’interno del museo della Carta e della Filigrana di Fabriano».
Con lo spegnimento della F3 e la cassa integrazione dei lavoratori, il gruppo Fedrigoni punta a ristrutturare anche i piani d’investimento. «L’anno che abbiamo davanti ci darà il tempo di identificare nuove opportunità occupazionali anche grazie al potenziamento di segmenti del business Fabriano, come le carte speciali per il disegno artistico, i prodotti per la scuola e la cartoleria realizzati nelle Marche, su cui intendiamo investire», ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo Marco Nespolo. In particolare l’area di investimento è focalizzata sui passaporti, che dalla Brexit in poi hanno conosciuto un’impennata di richieste.
A cura di Marco Fedeli