Ogni sabato a partire dal 7 ottobre i manifestanti pro Palestina si riuniscono in cortei e manifestazioni in molte delle principali città italiane. Ma sabato 27 gennaio non è un sabato qualunque: è la Giornata della memoria, data che dal 2005 è riservata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. E gli slogan contro Israele e gli ebrei rischiano di ledere la memoria dei sei milioni di vittime della Shoah.
I cortei pro Palestina in programma dovranno essere rinviati e spostati ad altra data: questo l’invito contenuto nella circolare diramata giovedì 25 gennaio ai questori delle principali città italiane dal Dipartimento di pubblica sicurezza. La decisione è giunta a seguito delle proteste delle comunità ebraiche, che hanno denunciato lo «sfregio alla memoria». Durante questi cortei, non è raro sentire accostamenti tra la Shoah e quanto sta avvenendo a Gaza, tantomeno udire frasi antisemite.
Il rinvio dei cortei voluto da più parti
La decisione è stata motivata dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha ribadito la «sacralità della libertà di manifestazione del pensiero» che tuttavia «può essere compressa o limitata solo se ci sono motivi seri di ordine pubblico». Secondo il titolare del Viminale i cortei «potrebbero determinare il sorgere di tensioni con il conseguente rischio di effetti negativi sulla tenuta dell’ordine pubblico sociale». Preoccupazioni condivise anche dalla premier Giorgia Meloni, la quale sottolinea che «in Italia rispettiamo il diritto a manifestare». I cortei saranno possibili a partire da domenica.
A Milano saranno vietate le manifestazioni pro Palestina. Ad annunciarlo il sindaco Beppe Sala, a margine di un incontro sul Giorno della Memoria a Palazzo Marino: «il prefetto mi ha detto che sono allineati con il ministro Piantedosi, quindi, le manifestazioni pro Palestina saranno vietate». Nel frattempo, sempre a Milano, è stato vandalizzato il murales ritraente i “Simpson ebrei deportati ad Auschwitz’” appena fuori il Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale. I vandali hanno imbrattato l’opera firmata dall’artista Alexandro Palombo con le scritte “W Hitler” e “Fuck Israele”.
Favorevole ai rinvii anche Roberto Cenati, presidente dell’Anpi di Milano. «Concentrando il tutto sull’attualità si perde il richiamo al passato che è fondamentale. Sono improponibili gli accostamenti tra la Shoah e quello che sta accadendo in quell’area», ha dichiarato.
Divieti anche nella Capitale
Anche a Roma, dove sarebbe previsto un corteo indetto dal Movimento degli Studenti Palestinesi, saranno vietate le manifestazioni. Lo ha annunciato la Questura della capitale. Il sindaco Roberto Gualtieri, rispondendo alle domande del Corriere della Sera, ha dichiarato che «è evidente che la Giornata della Memoria ha un valore particolare che dovrebbe essere tenuto al di fuori della legittima discussione politica e della guerra in corso». Ha poi aggiunto che «è molto brutto che avvenga proprio il giorno in cui noi ricordiamo la Shoah, perché non può essere paragonata a nessun altro crimine». Secondo il primo cittadino di Roma «il giorno della memoria dovrebbe essere tenuto al riparo».
Gli organizzatori dei cortei e il movimento studenti palestinesi
Nonostante il divieto di manifestare, i promotori dei cortei hanno confermato tramite i social network le iniziative pro Palestina in programma per domani 27 gennaio.
Gli organizzatori hanno deciso di esporsi al rischio di denuncia per manifestazioni non autorizzate e i Giovani Palestinesi scenderanno in piazza nelle città di Milano, Roma, Napoli e Cagliari. «La legge dello stato sancisce anche che l’Italia dovrebbe ripudiare la guerra e che dovrebbero essere vietate le commemorazioni fasciste come quelle per Acca Larentia» e pertanto «è la memoria che ci impone di scendere in piazza il 27 contro e nonostante i divieti», questo quanto scritto nel post pubblicato sul profilo Instagram dell’organizzazione.