Stefania Costantini, classe 99, originaria di Cortina d’Ampezzo, è giocatrice di curling e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino 2022 nel doppio misto assieme al suo compagno di squadra Amos Mosaner. A quasi un anno di distanza dall’oro olimpico, la campionessa si racconta alle pagine del Quindi.
Cosa provi ogni volta che ripensi al tuo oro olimpico?
«È già passato un anno, a volte mi sembra ieri. Anche adesso l’emozione è sempre grandissima, ci sono dei giorni che ancora non mi sembra vero. Partecipare alle Olimpiadi è il sogno di ogni atleta. Vincerlo non serve neanche dirlo, è qualcosa di straordinario. Sono molto orgogliosa di dove sono riuscita ad arrivare e sono ancora tanti i traguardi che voglio raggiungere».
Da quel giorno come si svolgono le tue giornate?
«Da quel 8 febbraio è cambiato un po’ tutto per me. Appena rientrata da Pechino sono stata travolta da una vera e propria calca mediatica. Mi chiamavano per le interviste, per partecipare ai programmi televisivi, a eventi veri. Non è facile trovarsi in mezzo a un vortice emotivo così forte, anche se bellissimo. Detto ciò, a fine stagione sono riuscita comunque a staccare un po’ dalla vita sportiva e andare al mare qualche giorno, ricominciando poi a fine agosto la nuova stagione».
Cosa fai ora? Ti alleni o lavori anche?
«Mi alleno tutti i giorni, di mattina palestra e di pomeriggio sul ghiaccio. In questi mesi la maggior parte del tempo sono all’estero insieme alla squadra femminile di curling: insieme giochiamo vari tornei di preparazione in vista dei grandi eventi, come l’europeo di novembre. Ad oggi lo sport è anche il mio lavoro perché poco prima della finale olimpica sono stata arruolata nelle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Grazie a loro il curling è anche il mio lavoro adesso. Prima lavoravo in un negozio di abbigliamento adesso invece tutte le mie energie sono concentrate per lo sport. Che dire, sto vivendo il mio sogno. Mi ritengo davvero fortunata».
Il tuo primo pensiero quando guardi l’oro olimpico? Lo tieni appeso in camera?
«L’emozione quando la guardo non saprei nemmeno descrivertela. La medaglia è nella mia casa natia a Cortina d’Ampezzo ma ti confesso che non l’ho appesa. È dentro la scatola con cui me l’hanno consegnata, così resta bella al sicuro (ride n.d.r.)».
Future gare o competizioni a cui parteciperai?
«Gennaio sarà un mese bello pieno. Ho appuntamenti molto importante con la squadra femminile di Curling. Avremo prima un torneo in Scozia e poi da lì andremo direttamente in Canada a giocare uno dei tornei d’élite del curling, il gran slam, a cui ci siamo qualificate grazie ai punti che siamo riuscite a conquistare durante questa stagione. È un torneo molto importante perché accedono solo le prime sedici squadre del ranking mondiale e noi in questo momento siamo 14esime. Poi ci aspetteranno tornei in Svizzera, in Svezia e a maggio i Mondiali a cui ci siamo qualificate grazie al risultato degli europei di novembre. Quindi si, mi aspettano grandi sfide e sono contenta che ci sia il Natale in mezzo da poter staccare un pochino prima di tornare focalizzarmi sui miei prossimi obiettivi».