Uno scivolo gonfiabile di fronte all’altare. Era apparso venerdì 7 luglio per intrattenere bambini e adulti nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Breno, provincia di Brescia. Non si trattava, però, di una semplice attrazione. L’installazione artistica di Stefano Mendeni si chiama Mendeni vs Romanino. Uno scontro interiore. Lo scivolo ha scatenato le critiche dei fedeli e dell’assessore alla cultura Annita De Zio: «La chiesa non è un posto adatto a un gonfiabile, si tratta di un monumento soggetto a vincoli».
Per tutto il mese di luglio, a Breno si tiene la rassegna “Cantieri culturali”. Nei vari fine settimana, la piazza e la chiesa di Sant’Antonio diventano la location di mostre e concerti con la direzione artistica di Patrizia Tigossi. Lo scorso venerdì 7 luglio era proprio la chiesa medievale di Breno a ospitare l’installazione di Mendeni. Accompagnata dalla descrizione «morbide riflessioni sull’arte contemporanea», è stato lo stesso artista a pubblicarne una foto sui suoi canali social. In breve tempo il pubblico si è diviso tra chi ne ha approfittato per farsi una scivolata sotto gli affreschi e chi ha storto il naso mettendo in discussione il buon gusto dell’opera.
La questione in giunta
Tra questi, la minoranza in consiglio comunale ha presentato un’interrogazione affermando di «ritenere inopportuno installare in chiesa un gonfiabile per bambini, qualunque sia stato lo scopo o l’idea che lo ha generato». Inoltre, è stato criticato il sindaco, Alessandro Panteghini (lista civica Uniti si può), per non essere «intervenuto a bloccare l’iniziativa, patrocinata e finanziata dal Comune».
L‘installazione di Mendeni è terminata domenica 9 luglio, come da programma. Tra provocazioni, critiche e scivolate, l’ultimo messaggio è arrivato dalla direttrice artistica Tigossi: «Ciao Stefano, mi sei costato caro ma sono contenta che tu ti sia espresso. Io ma anche molti altri ti abbiamo ascoltato, grazie».