All’alba dell’11 marzo, i carabinieri del Raggruppamento operativo sociale e del Comando provinciale di Bergamo hanno eseguito diciannove provvedimenti cautelari, tra la Lombardia e la Calabria, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti parte di un’organizzazione di stampo ‘ndranghetistico. Le accuse sono di estorsione, riciclaggio e recupero crediti.
Dall’indagine, avviata dal Ros (Raggruppamento operativo speciale), è emersa «la presenza di una cellula della ‘ndrangheta che operava stabilmente nelle province di Bergamo e Brescia e che offriva servizi alle aziende», ha detto il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, a Brescia per presentare i dettagli dell’inchiesta della Dda. Il riferimento del gruppo era Carmelo Caminiti, legato alla cosca calabrese di Massimo Franco, che svolgeva attività di recupero crediti con metodi tipicamente mafiosi per conto di una società bergamasca operante nel settore dell’ortofrutta, la F.lli Santini srl dei fratelli Alessandro e Carlo Santini. È emerso che Caminiti, subentrato all’indomani dell’arresto del suo socio in affari Paolo Malara, a dicembre 2014 e aveva numerosi rapporti con imprenditori legati ai Santini per farli rientrare dei loro crediti.
L’indagine è nata nel marzo 2016 e ha preso spunto da un’altra condotta avviata nel dicembre 2015 dal Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, avviata a seguito di un incendio doloso scoppiato in una società di autotrasporti di Seriate, appartenente a un imprenditore bergamasco. Dai primi approfondimenti investigativi, era emersa una forte concorrenza tra la vittima e una seconda società gestita, di fatto, da un pregiudicato calabrese. Le due imprese svolgevano attività di trasporto per conto di una terza società operante nel settore ortofrutticolo.
A febbraio i carabinieri di Bergamo hanno iniziato a intercettare gli imprenditori del settore autotrasporti, notando il coinvolgimento di alcuni soggetti di origine calabrese arrivati a Bergamo per favorire uno dei due nell’aggiudicazione dell’appalto privato. I calabresi, poi identificati come Carmelo Caminiti e Antonio Pizzi, risultavano entrambi della famiglia `ndranghetista dei De Stefano.
«Bisogna tenere sempre gli occhi aperti – ha detto da Bergamo il ministro degli Interni Matteo Salvini – Ringrazio i carabinieri che proprio oggi hanno fatto un’operazione anti ‘ndrangheta. Non ci sono infiltrazioni radicate sul territorio, ma dove ci sono i soldi arrivano i delinquenti. Questa provincia reagisce e ha gli anticorpi per reagire».