BANCOMAT, DA LUGLIO COMMISSIONI LEGATE AL PREZZO DI CIò CHE SI ACQUISTA

A partire dal prossimo primo luglio le commissioni sui pagamenti tramite il circuito Bancomat saranno differenziate in base al valore del bene acquistato. Ciò significa che, ad esempio, per un caffè saranno più basse, mentre per una borsa di lusso saranno più alte.

Rialzo delle tariffe

L’aggiornamento del prezziario potrebbe comportare un aumento delle tariffe. Le commissioni del circuito di debito incidono per lo 0,2 o 0,3 per cento sul costo della transazione, mentre sul circuito di credito si attestano tra lo 0,7 per cento e l’1,2 per cento. E possono avere un impatto significativo sulle le banche e sugli intermediari di pagamento che collegano un negoziante al circuito e gli consentono di accettare pagamenti tramite i Pos: di fatto, miliardi di transazioni possono fare una grande differenza nei ricavi.

Il nodo da sciogliere sarà se la filiera industriale dei pagamenti trasferirà gli aumenti di Bancomat sugli esercenti o se invece deciderà di assorbirli, sacrificando i propri margini per mantenere inalterata la commissione finale.

La revisione del prezziario introdotta da Bancomat ha però suscitato dei malumori nella filiera dei pagamenti. Eppure, nonostante l’aumento delle tariffe del circuito, ai commercianti Bancomat continuerà a costare di meno rispetto ai circuiti internazionali come Visa e Mastercard.

L’ingresso di Fsi

La decisione dell’aggiornamento del listino segue l’ingresso nel capitale di Bancomat del Fondo Strategico Italiano (Fsi), che è diventato così il primo socio del circuito con il quarantaquattro per cento, davanti a Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il nuovo arrivo ha comportato il ridimensionamento dell’assetto aziendale, trasformando Bancomat in un’impresa a tutti gli effetti, con un occhio all’innovazione e all’espansione all’estero.

Bancomat gestisce oltre ventinove milioni di carte e ha chiuso il 2023 con più di cinquantadue milioni di ricavi. Sul suo circuito passano ogni anno oltre trecentonovanta milioni di pagamenti e sessantasei milioni di prelievi.

 

 

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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