Il match tra Verona e Brescia, terminato 2-1 per gli scaligeri, continua al di fuori del rettangolo di gioco. Il dibattito intorno all’episodio di razzismo che ha coinvolto l’attaccante delle Rondinelle Mario Balotelli è stato acceso ulteriormente nei giorni scorsi dalle dichiarazioni di Luca Castellini, capo ultrà neofascista dell’Hellas Verona, che ha definito Balotelli «non del tutto italiano».
La reazione del club gialloblu non si è fatta attendere ed è stata piuttosto drastica: il tifoso, già sottoposto a Daspo fino al 2022, è stato infatti interdetto dallo stadio Bentegodi per unidici anni. «Hellas Verona FC comunica di aver adottato nei confronti del Signor Luca Castellini – si legge nel comunicato della società – una misura interdittiva che, proporzionata alla gravità dei fatti, alla luce di quanto previsto dagli artt. 6 e 7 del Codice Comportamentale, essendosi trattato di un comportamento basato su considerazioni ed espressioni gravemente contrarie a quelle che contraddistinguono i principi etici ed i valori del nostro Club, prevede la sospensione di gradimento nei confronti del Signor Luca Castellini da parte di Hellas Verona FC sino al 30 giugno 2030».
Una decisione forte quella del club del presidente Setti, che ha anche garantito alla Procura la propria collaborazione nel tentativo di individuare gli autori degli ululati razzisti nei confronti di Balotelli. E nell’attesa di trovare i responsabili, il giudice sportivo ha stabilito la chiusura per un turno del settore “poltrone Est” dello stadio Bentegodi per i cori razzisti contro l’attaccante del Brescia. Durante la gara, infatti, Balotelli è stato vittima di un controverso episodio di grida contro il colore della sua pelle, che ha causato la reazione del giocatore (un calcio violento al pallone verso il settore dal quale provenivano gli ululati), con conseguente sospensione momentanea del match. Grida non chiaramente distinguibili, dal momento che non tutti i presenti in campo e in panchina sono stati in grado di udirle, ma certificate successivamente da un video diffuso a macchia d’olio su internet.
Una disputa che non finisce alla condanna da parte della società nei confronti del suo ultrà e alla chiusura del settore per la prossima partita casalinga, perché in Consiglio comunale è giunta una mozione affinchè «il sindaco e gli uffici legali del Comune diffidino legalmente il calciatore (Mario Balotelli) e tutti coloro che attaccano Verona diffamandola ingiustamente». Un’evoluzione del caso che non fa altro che tenere aperta una vicenda della quale, considerati anche i ripetuti episodi di razzismo in questo inizio di campionato, si parlerà ancora per molto tempo.