L’Italia è un popolo di santi, poeti, navigatori e… saltatori. Ai campionati europei di atletica leggera indoor, che si sono svolti ad Apeldoorn (Paesi Bassi) dal 6 al 9 marzo, cinque delle sei medaglie azzurre sono arrivate dalle discipline di salto. Che sia in alto, in lungo o triplo, gli atleti del Belpaese hanno alzato la voce e portato a casa medaglie importanti.
Gli esordienti del salto in alto e i veterani del triplo
Andiamo con ordine. È record personale per Matteo Sioli, che a soli 19 anni balza fino a 2,29m e merita il bronzo (peraltro con la stessa misura dell’argento Jan Štefela, avanti solo per un errore in meno alla quota finale). Ma festeggia anche Manuel Lando, che si ferma ai piedi del podio con la misura di 2,26m. Per entrambi è stato il campionato della consacrazione e ora si può sperare che i due raccolgano presto l’eredità dei grandi nomi della disciplina degli ultimi anni: su tutti quella del campionissimo Gianmarco Tamberi.

Non sono sorprese, ma atleti affermati, i due triplisti Andy Diaz e Andrea Dallavalle, rispettivamente oro e bronzo. Al primo, cubano naturalizzato italiano, un 17.71m al quinto salto ha spalancato le porte del successo nella manifestazione in terra olandese. Con un balzo a soli quattro centimetri dal suo record personale, Diaz ha stracciato il primato stagionale del tedesco Max Hess, qui secondo con 17.43m. Unico altro atleta sopra i 17 metri, completa il podio – come detto – Andrea Dallavalle, capace di un 17.19m al terzo salto.
Le star Furlani e Iapichino
Tra i più attesi, non hanno deluso le aspettative Mattia Furlani e Larissa Iapichino. Bronzo alle Olimpiadi di Parigi e già detentore del record mondiale under-20, il lunghista Furlani è volato a 8.12m aggiudicandosi la medaglia d’argento. La sua è stata una gara al cardiopalma: con la stessa misura ha preso il bronzo lo spagnolo Lester Lescay – a distinguerli il secondo miglior salto, 8.10m per l’azzurro –, mentre il vincitore, il ventenne bulgaro Bozhidar Sarâboyukov, ha fatto meglio di un solo centimetro (8.13m), raggiunto all’ultimo salto della gara.
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Meno sofferta la vittoria di Larissa Iapichino. Con un 6.94m al terzo salto la lunghista fiorentina ha preso e mantenuto il comando della classifica, complice una prestazione non eccezionale della forte tedesca Malaika Mihambo, fermatasi al bronzo con la misura di 6.88m.
Record italiano per Zaynab Dosso
Non solo saltatori comunque. In una delle ultime gare della manifestazione, una straordinaria Zaynab Dosso ha trionfato nei 60 metri piani. Il suo 7.01, misura di livello assoluto, le è valso non solo la medaglia d’oro, ma anche il primato mondiale stagionale (world lead) e, cosa più importante, il record italiano sulla distanza. Dosso ha preceduto di un solo centesimo la campionessa uscente, la svizzera Mujinga Kambundji.

L’appuntamento mondiale in Cina

La squadra italiana lascia Apeldoorn con sei medaglie e qualche rimpianto. Dispiace certamente per i quarti posti di Eloisa Coiro e Catalin Tecuceanu, specialisti degli 800 metri, e per il quinto posto di Roberta Bruni nel salto con l’asta. Ma la delusione maggiore arriva dal getto del peso: Nick Ponzio e Zane Weir devono accontentarsi rispettivamente del sesto e dell’ottavo posto, mentre Leonardo Fabbri – tra i più forti al mondo in questa disciplina – non ha centrato la finale.
Per loro e per tutti gli altri, l’occasione per riscattarsi o confermarsi è dietro l’angolo. Mancano infatti solo due settimane ai campionati mondiali indoor di Nanchino, in Cina, in programma dal 21 al 23 marzo. In presenza di nazionali fortissime come Giamaica e Stati Uniti, l’obiettivo sarà avvicinare il più possibile il risultato di questo europeo, che ha visto l’Italia classificarsi come seconda nel medagliere (al primo posto, le nove medaglie della nazione ospitante).