Ancora tensioni con le forze dell’ordine. Meloni: «pericoloso togliere il sostegno alla polizia»

A sei giorni dalle manganellate ricevute dagli studenti in corteo a Pisa e Firenze, continuano le tensioni con le forze dell’ordine. Nella serata di mercoledì 28 febbraio, a Torino, un gruppo di circa 50 persone ha assalito un’auto della polizia con a bordo un migrante di origini marocchine che avrebbe dovuto essere trasferito in un centro per il rimpatrio (CPR), per poi essere ricondotto nel Paese d’origine. La premier Giorgia Meloni ha confermato il sostegno del governo alla polizia: «Quanti di quelli che hanno attaccato le forze dell’ordine in modo indiscriminato (per i fatti di Pisa, ndr) vogliono anche esprimere solidarietà a questi agenti che stanno facendo il loro lavoro?».

Il sostegno alle forze dell’ordine

Dopo giorni di silenzio, Meloni è intervenuta in difesa degli agenti di polizia aggrediti a Torino, criticando chi aveva espresso sdegno generalizzato per le tensioni accadute a Pisa. «Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra» ha commentato la Presidente del Consiglio.  «Non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona», ha continuato la premier in un’intervista al Tg2 Post.  Secondo Meloni infatti sono stati numerosissimi i casi in cui gli agenti di polizia sono stati feriti, finendo anche in ospedale, per garantire l’ordine pubblico e la nostra incolumità. In quelle circostanze, «nessuno ha detto a loro grazie», ha concluso la premier.

Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il capo della polizia per essere informato su quanto avvenuto e per esprimere solidarietà. Dopo le dichiarazioni dure della scorsa settimana, Mattarella ha ribadito fiducia e vicinanza nei loro confronti. Duro anche il commento dei sindacati: «Assaltare i poliziotti all’uscita dalla Questura è un comportamento eversivo», spiegano dal Siulp. Mentre per il Sap l’assalto è la conseguenza «della presa di posizione di una parte della classe politica sui casi di Pisa e Firenze».

Piantedosi: «Niente processi sommari alla polizia»

Le tensioni quindi non accennano a calare. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi — che oggi ha riferito a Montecitorio con un’informativa urgente sui fatti di Pisa — si è detto «sdegnato» per «l’inaccettabile atto di violenza sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposte in questi giorni le forze dell’ordine e in particolare la polizia», riferendosi all’episodio di Torino stigmatizzato anche dalla premier.

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Pisa, le tensioni tra polizia e studenti durante il corteo pro-Palestina

Durante l’informativa alla Camera, Piantedosi ha sottolineato «il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari». «Sono lavoratori – ha dichiarato – che meritano il massimo rispetto. La gestione dell’ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa».

Valentina Cappelli

Giornalista praticante e dottoressa in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista televisiva, mi appassionano le tematiche di cronaca giudiziaria, politica, cultura e spettacolo.

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