Allarme dell’Interpol, sbarcati in Italia 50 presunti fighters dell’Isis

Sono 50 i nomi dei sospetti combattenti dell’Isis divulgati dall’Interpol. Tutti di nazionalità tunisina e tutti arrivati in Italia a bordo di imbarcazioni. A riportarlo è The Guardian online. L’elenco è stato redatto dal segretario generale dell’organizzazione di polizia internazionale, inviato il 29 novembre al ministero degli Interni italiano e poi distribuito alle agenzie nazionali anti-terrorismo europee.

«I sospetti miliziani dello Stato islamico sarebbero giunti in Italia fra luglio e ottobre dell’anno scorso a bordo di piccole imbarcazioni che sono state abbandonate sulla spiaggia». Lo rivela un funzionario dell’anti-terrorismo in Europa. Alcuni fighters erano stati identificati dalle autorità italiane una volta sbarcati sulle coste siciliane, mentre quattro di loro erano già noti alle agenzie di intelligence. Uno di questi potrebbe già aver valicato il confine italo-francese per raggiungere il dipartimento di Gard, nel sud della Francia.

Sempre secondo il Guardian, il punto di approdo preferito dai combattenti sarebbe Torre Salsa ad Agrigento, mentre la partenza, su navi migliori di quelle provenienti dalla Libia, da Ben Guerdane, città a sud della Tunisia, dove l’Isis nel 2016 si è scontrato con l’esercito tunisino.

«Non sappiamo cosa facessero prima del loro arrivo qui — ha spiegato il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella – di certo molti non vogliono essere identificati, non vogliono che le loro impronte restino agli atti. Per questa ragione se sei un terrorista, sbarcare illegalmente ad Agrigento è il metodo più sicuro per arrivare in Europa».

Lo scorso luglio il giornale britannico aveva ottenuto un’altra lista dell’Interpol. Il documento annunciava l’arrivo di 173 presunti fighters dello Stato Islamico giunti dalla Siria e dall’Iraq ed addestrati per organizzare attacchi suicidi in tutta Europa, in segno di vendetta dopo le sconfitte militari in Medio Oriente.

Ora, a preoccupare i governi, la caduta del Califfato, che potrebbe causare nuovi attacchi terroristici.

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