Una forte scossa di terremoto ha provocato, nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 gennaio, tanta paura e qualche lieve danno sulla costa della Romagna. L’epicentro è stato localizzato a 11 km ad est di Ravenna, ma il sisma è stato avvertito anche a Bologna, nelle Marche e nel Veneto.
La mezzanotte era passata da pochi minuti quando il terremoto è stato percepito distintamente dagli abitanti di Ravenna. Secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma è stato di magnitudo 4.6 con ipocentro a 25 chilometri di profondità. Mezz’ora dopo è stata registrata una nuova scossa di minore intensità: magnitudo 3.0 ed epicentro a 9 chilometri da Cervia.
Subito si sono attivati i Vigili del fuoco e la Protezione civile che hanno soccorso le molte persone che, impaurite, hanno abbandonato le proprie case e sono scese in strada.
Secondo le informazioni raccolte da Comuni e prefetture, la scossa non avrebbe causato danni ingenti a cose o persone. Sono ancora in corso le verifiche per stabilire le conseguenze del terremoto: il comune di Cervia ha disposto, in via cautelare, sopralluoghi in tutte le scuole comunali, mentre il sindaco di Ravenna, Michele da Pascale, ha subito convocato il centro operativo comunale di protezione civile che, al momento, non ha raccolto segnalazioni di danni. In ogni caso, oggi le scuole di Ravenna sono rimaste chiuse in via precauzionale, permettendo così di eseguire controlli sugli edifici.
«Abbiamo ponderato, ma abbiamo preso la decisione di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asili nido all’università – ha spiegato il sindaco de Pascale in un videomessaggio diffuso nella notte. Questo perché l’evento sismico è stato di una gravità importante. E perché prima di far entrare i nostri bambini e i nostri ragazzi all’interno delle nostre scuole vogliamo avere la certezza che vengano fatti tutti i controlli necessari a far sì che siano in totale e assoluta sicurezza».
Secondo l’Ingv, il terremoto è avvenuto in una zona considerata ad alta pericolosità sismica. La sismicità storica dell’area non riporta eventi significativi dove si è verificata la scossa, ma nelle aree circostanti si sono registrati terremoti superiori a magnitudo 5. Per quando riguarda Ravenna, invece, la storia della città registra diversi terremoti di intensità pari o superiore al sesto grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg (Mcs), e quindi al di sopra della soglia che produce danni agli edifici. La massima intensità storica, pari al settimo-ottavo grado, si è avuta in occasione del terremoto del 22 giugno del 1620.