Novanta giorni per rivoluzionare il tennis. Novanta giorni e 2 miliardi di euro per scegliere se consegnare le chiavi dei circuiti Atp e Wta a mani saudite. L’ultima indiscrezione, riportata da Simon Briggs sul Daily Telegraph, rivela la presunta offerta avanzata da Pif, il fondo sovrano saudita con una liquidità quasi di 800 miliardi di euro, per unire il tour maschile a quello femminile.
L’offerta di Pif
La proposta sarebbe stata presentata, qualche giorno fa, dal presidente Atp Andrea Gaudenzi agli organizzatori dei tornei a Indian Wells, cittadina californiana dove sta andando in scena il BNP Paribas Open. La strana assenza dell’ex tennista italiano agli scorsi Australian Open avrebbe adesso trovato una spiegazione: a inizio gennaio il presidente sarebbe volato a Riad a discutere i termini della proposta saudita. Se quest’affare dovesse andare in porto, Gaudenzi vestirebbe i panni del “commisioner”, la figura, presente soprattutto negli Stati Uniti, che cura l’organizzazione di un determinato sport.
Lo scenario è ancora da definire nei dettagli. Il punto di partenza sarebbe l’unione dei due circuiti, separati da oltre 50 anni. Questo, però, comporterebbe una perdita di posti di lavoro, soprattutto tra le figure di responsabilità. Il rischio maggiore è per l’organigramma Wta, visto che il tour femminile vale all’incirca la metà di quello maschile.
BREAKING 🚨
As per The Telegraph, Saudi Arabia’s Public Investment Fund (PIF) offered $1 BILLION to merge men’s and women’s tours.
The offer has a 90-day expiration period.
Andrea Gaudenzi could become the Chairman of the unified Tour. pic.twitter.com/N0UNMPJs2y
— Relevant Tennis (@RelevantTennis) March 12, 2024
Tutte le mosse saudite nel tennis
Le sirene saudite nel mondo del tennis non sono una novità. L’anno scorso l’Arabia Saudita ha iniziato a muoversi per ospitare a Gedda le Next Gen Atp Finals del 2027. Il 29 febbraio Pif e Atp hanno ufficializzato un accordo pluriennale che renderà il fondo saudita sponsor del ranking e dei tornei 1000 di Indian Wells, Miami e Madrid, del 500 di Pechino e delle Finals di Torino. Inoltre, il prossimo ottobre andrà in scena in Arabia Saudita anche il 6 Kings Slam. Il nuovo torneo esibizione, con montepremi da capogiro, vedrà impegnati, tra gli altri, Jannik Sinner, Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Rafa Nadal.
A gennaio, inoltre, il brand arabo Kayanee – lanciato da Pif e che ha come presidente la principessa Reema Bandar Al Saud – è diventato lo sponsor della tennista n. 6 al mondo Ons Jabeur, interrompendo così la decennale collaborazione tra l’atleta e l’azienda italiana Lotto. La tunisina, così come Billie Jean King, si è già detta favorevole a giocare le Wta Finals in Arabia Saudita. Al contrario, Martina Navratilova e Chris Evert hanno esortato le colleghe a farsi guidare dai propri principi morali, piuttosto che dai soldi sauditi.
Questa spaccatura tra gli atleti è la stessa che divide, più in generale, il mondo del tennis . Da un lato c’è chi è ingolosito dalle ingenti risorse saudite, ma anche chi sostiene realmente che la diffusione di questo sport nel Paese possa avere un effetto positivo. Dall’altro c’è chi identifica le mire dell’Arabia Saudita sul tennis con lo sport washing, l’utilizzo dello sport per migliorare la propria reputazione e offuscare condotte illecite
Il Premier tour degli Slam
Gli organizzatori dell’Australian Open, del Roland Garros, di Wimbledon e degli US Open sono i grandi esclusi dal tavolo delle trattative. La proposta avanzata da Gaudenzi rappresenterebbe, infatti, proprio una controffensiva all’idea del Premier tour, presentata dagli Slam e da Craig Tiley di Tennis Australia.
Anche questa soluzione comporterebbe la fusione dei circuiti Atp e Wta in un tour elitario comprendente solo i quattro Slam e i Masters 1000. Ciò farebbe nascere un circuito parallelo minore, il Development tour.
Questa ipotesi ha subito trovato il favore del Ceo Wta Steve Simon, perché porterebbe alla parità salariare tra tennisti e tenniste. Al contrario, Gaudenzi fin da subito si è opposto, anche in virtù dei rapporti tesi che intercorrono tra il presidente Atp e Craig Tiley.
I dissapori tra i due risalgono all’anno scorso, quando l’ex tennista italiano ha proposto l’organizzazione di un Masters 1000 proprio in Arabia Saudita. Nello stesso periodo, però, in cui va in scena la United Cup, organizzata da Tennis Australia.
La palla passa, quindi, agli organizzatori dei Masters 1000, chiamati a scegliere tra il progetto di Pif o il Premier tour con gli Slam.
In a statement, the WTA said that as yet “there is no consensus across the sport over any preferred outcome … [we are] reviewing the proposals that are being put forth by Saudi Arabia and the Grand Slams.” Full statement attached pic.twitter.com/zbAjiEYSCs
— Simon Briggs (@simonrbriggs) March 12, 2024