Il sultano del Brunei ha introdotto la pena di morte per i gay

Brunei

Il sultanato del Brunei ha introdotto la pena di morte per una serie di reati che comprendono l’adulterio e la sodomia. Haji Hassanal Bolkiah, il capo di stato del sultanato dell’isola del Borneo, in Asia, ha fatto capire di non avere alcuna intenzione di tornare sui suoi passi, anche se l’applicazione di questa nuova legislazione ha scatenato grandi polemiche all’interno della comunità internazionale: «Voglio vedere gli insegnamenti islamici in questo Paese diventare più forti». Riguardo alle critiche a replicato: «Chiunque venga a visitare questo Paese avrà una bella esperienza e godrà di un ambiente sicuro e armonioso». Il sultano ha ormai 70 anni e sono 50 anni che è al governo dell’isola.

Si tratta di un’intera nuova legislazione valida dal 3 aprile e che si applicherà ai cittadini musulmani del Borneo. Già nel 2014 era stata introdotta la sharia, (la legge islamica secondo il Corano, il libro sacro) ma con l’ingresso ufficiale di queste nuove pene nel codice la loro applicazione sarà sicura. Comprenderà la lapidazione per il reato di adulterio, per le relazioni extraconiugali tra musulmani, per chi insulta il profeta Maometto, la flagellazione pubblica per chi abortisce, l’amputazione di arti in caso di furto, e punizioni gravi per chi sottopone i figli a pratiche religiose che non sono quelle musulmane. Amnesty international ha dichiarato: «Fermare immediatamente l’attuazione delle nuove sanzioni, profondamente sbagliate: alcune di queste non dovrebbero nemmeno essere considerati reati, compresi i rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso»

Un cittadino gay del paese dell’estremo oriente asiatico, parlando sotto anonimato alla BBC, ha detto: «Un giorno ti svegli e ti rendi conto che i tuoi vicini, la tua famiglia o anche quella bella signora anziana che vende le frittelle di gamberetti sul ciglio della strada non pensano più che tu sia umano, e che sia giusto che tu venga lapidato». La conduttrice Tv americana Ellen deGeneres ha elencato in un tweet gli alberghi del Sultano invitando al boicottaggio, ma anche Elton John e George Clooney hanno espresso il loro disgusto. Inoltre l’Alto commissario per i Diritti umani dell’ONU, Michelle Bachelet, ha chiesto al governo del Brunei di eliminare la nuova legislazione e le sue pene “inumane”. Infatti nella legislazione sono stati introdotte diverse pene corporali anche per reati minori.

Lucio Valentini

29 anni, giornalista praticante presso il master Iulm. Laurea triennale in Economia, magistrale in Scienze politiche. Stage al Sussidiario.net, con cui saltuariamente collaboro. Mi occupo di economia, politica, musica in particolare di elettronica e rap.

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