Sono 1,7 milioni gli studenti in Italia. Tra questi i fuori sede raggiungono i 570mila. Gli universitari con la valigia ogni anno devono fare i conti con gli affitti nelle grandi città. Secondo uno studio realizzato da Immobiliare.it, il portale numero uno in Italia per la ricerca di immobili, quest’anno affittare una camera singola o doppia in condivisione costerà dal 2 al 12 per cento in più rispetto al 2018. Milano si aggiudica il primo posto di città più cara di Italia per gli affitti. Il costo di una stanza in un appartamento in condivisione è mediamente 650 euro al mese, tra vitto e alloggio, in molti casi in nero.
Un posto in uno studentato costa in media 250 euro, in linea con il resto dell’Europa. Per accedervi le regole sono uguali per tutti: priorità agli studenti che hanno un reddito basso e sono meritevoli. Poi tutti gli altri. Ma spesso anche chi risponde a questi requisiti, non riesce ad averlo. Alla fine solo il 3 per cento dei richiedenti ottiene effettivamente il posto. Una percentuale di gran lunga inferiore rispetto al resto dell’Europa, dove solo il 18 per cento degli studenti che fanno domanda si assicurano una stanza in uno studentato.
Il prezzo di un posto letto condiziona le scelte di vita e di studio degli studenti. Una parte di loro spesso rinuncia ad allontanarsi da casa: in Italia il 70 per cento vive ancora con i genitori, contro il 36 per cento della media europea.
Il costo elevato degli alloggi è in parte dovuto alla grande richiesta rispetto al numero effettivo di immobili a disposizione, ma anche alla difficoltà di costruire nuovi studentati. Sono 48mila in Italia i posti disponibili per quasi due milioni di studenti. Si tratta di un numero decisamente inferiore rispetto ad altri stati europei; in Francia per esempio se ne contano 165mila e in Germania sono 192mila. In Italia se una società immobiliare vuole costruire uno studentato deve mettersi d’accordo con il Comune interessato, che spesso impone limiti di cubatura e scoraggia l’imprenditore.
I costi troppo elevati degli affitti portano chi non ha le risorse economiche sufficienti a rinunciare all’ateneo che rappresenta la migliore scelta per il futuro. Spesso mancano le condizioni per inseguire il proprio progetto di studio.
