Spazio, luce e colore. Così Lucio Fontana, nato il 19 febbraio di 122 anni fa, raccontava la sua arte.
Famoso per i suoi Concetti Spaziali, gli aggressivi e criticati tagli sulla tela neutra, l’artista italo-argentino ha impattato l’arte contemporanea con l’avanguardia del suo concetto artistico.
Il Museo Guggenheim di Bilbao ha reso omaggio all’anniversario di nascita dell’artista installando, nell’Atrium del museo, la sua Struttura al neon per la IX Triennale di Milano. Un’opera ambientale, composta da un tubo di cristallo con illuminazione al neon bianca, che dispiega un disegno di luce estremamente rivoluzionario, incomprensibile per la lingua estetica del Novecento. I neon intrecciati e caotici che compongono l’opera realizzano uno dei proclami del Manifesto spazialista, di cui Fontana è fondatore nel 1948:
Con le risorse della tecnologia moderna, faremo apparire nel cielo forme artificiali / arcobaleni sorprendenti / poster luminosi
L’installazione era stata realizzata da Fontana nel 1951 per la Triennale di Milano. Adesso, nel febbraio 2021, è ospitata nel Guggenheim di Bilbao grazie alla collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana.
Luce, forma e metafora
L’artista costruisce la sua filosofia attorno a tre concetti: luce, forma e metafora. Come nei suoi tagli iconici, anche in Struttura al neon la luce racconta il movimento che sprigiona e scopre delle intimità nuove e inedite. In più Fontana sceglie la luce elettrica in contrasto alle arti tradizionali, che la associavano ad un materiale esotico. Anche la forma richiama l’antitesi alla pittura e la scultura del tempo, che privilegiavano la forma chiusa. Nella metafora risiede la vera pratica artistica dell’opera. Lo spazio che si crea tra il buio dell’ambiente e la luce di Struttura al neon rappresenta quel luogo visuale e crepuscolare in cui alloggiano le emozioni dell’Inconscio, quella zona inedita, non rivelata dei meccanismi della nostra vita emozionale.
Gli ambienti spaziali costituiscono il capitolo più avanguardistico e forse il più emblematico della sua ricerca, nei quali la relazione tra arte e architettura trova piena espressione. Infatti, solo gli architetti sembrano capire a pieno la portata innovativa del suo pensiero.
Dall’Hangar Bicocca, all’Arengario vista Duomo, Struttura al neon per la IX Triennale di Milano arriva al Guggenheim di Bilbao e dialoga, in grande naturalezza, con la struttura dell’Atrium dell’architetto Gehry.