Sembra essere tornata la normalità a Gaza, dopo una notte caratterizzata dai raid punitivi di Israele in seguito al razzo che nella mattinata del 25 marzo aveva colpito una casa nella zona centrale del territorio. Sono infatti cessati i lanci dalla Striscia e sembra stia prendendo piede l’idea di un cessate il fuoco. Secondo alcune fonti mediche, nei bombardamenti del 25 marzo, sono stati feriti complessivamente 25 palestinesi, quasi tutti in maniera non grave. Le autorità di Hamas hanno riaperto le scuole e tutti gli uffici pubblici mentre all’interno degli ospedali è stato abbassato lo stato di allerta.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito nel pomeriggio del 26 marzo per discutere la situazione in Medio Oriente. Il ministero degli Esteri russo, attraverso una nota riportata dalla Tass, ha richiesto di riprendere immediatamente il cessate il fuoco: «Chiediamo agli israeliani e ai palestinesi di esercitare moderazione e riprendere immediatamente il cessate il fuoco. È necessario riprendere il processo negoziale israelo-palestinese basato sulle decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza e dall’Assemblea generale dell’Onu e dall’Iniziativa di pace araba al fine di fermare la spirale di violenza e raggiungere una pace a lungo termine, giusta e sostenibile per il Medio Oriente».
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, di ritorno da Washington, ha così commentato la tensione con Gaza: «Hamas deve sapere che non esiteremo a entrare e fare tutti i passi necessari, collegati ai bisogni di sicurezza di Israele. Abbiamo dato una risposta molto, molto potente». Netanyahu, appena arrivato in Israele, ha comunicato che andrà immediatamente al ministero della Difesa a Tel Aviv.