Cambiano le regole per le strutture che offrono affitti brevi. La nuova stretta del Viminale prevede l’identificazione di persona per gli ospiti e l’inserimento dei dati sul portale della Polizia di Stato “Alloggiati web” . Misure che tentano di arginare il fenomeno degli ospiti “fantasma”, possibili latitanti o sospettati che potrebbero aggirare il controllo delle autorità.
Le misure
Insomma, bisognerà dire addio al check-in autonomo e alle keybox, quelle scatoline con codice che custodiscono le chiavi e che, da anni, infestano le strade delle nostre città. Con buona pace di AirBnb e di altre piattaforme, i centri storici di tutta Italia potranno finalmente tornare liberi da quelle micro-casseforti che, diciamolo, creavano anche un danno estetico.
Le strutture, infatti, saranno obbligate a effettuare un riconoscimento de visu degli ospiti e a registrare i documenti sulla piattaforma della polizia di Stato “alloggiati web”. Non basteranno più piattaforme come “Home Exchange”.
Inoltre, gli host saranno obbligati a informare la questura dell’arrivo di ospiti entro 24 ore dall’inizio dell’alloggio. Sei ore, invece, per le permanenze inferiori a un giorno.
Una svolta radicale che, come sottolineato dal prefetto Vittorio Pisani, è legata alle lacune dell’identificazione da remoto. Una modalità che, saltando l’accertamento di persona, non garantisce che il documento sia effettivamente autentico, aprendo le porte a ospiti che potrebbero diventare veri e propri “fantasmi” per le autorità.
Un latitante curdo in un B&B di Ciampino
Le principali ragioni di sicurezza sono legate a possibili individui pericolosi, membri di organizzazioni criminali e terroristiche, oppure sospettati o latitanti che cercano di nascondersi in alberghi o in altre strutture ricettive.
Episodi che non sono così rari. Il primo dicembre, infatti, gli agenti della Digos, diretti da Antonio Bocelli, hanno arrestato in un B&B di Ciampino un latitante curdo ricercato per terrorismo internazionale dalla Procura di Stoccarda.
Le autorità hanno rintracciato il terrorista grazie a un controllo di routine sugli ospiti della struttura ricettiva. I titolari avevano comunicato i nomi alla questura e la banca dati della Polizia di Stato ha fatto il resto.
La questura di Roma ha, infatti, aumentato i controlli in vista del Giubileo 2025, che inizierà il 24 dicembre. La stretta del Viminale si muove in questa direzione, con la speranza di non danneggiare il turismo.
Per la ministra Santanché «è un passaggio essenziale per prevenire rischi e garantire un’esperienza turistica serena e positiva, sia ai visitatori che agli operatori». Mentre l’Associazione dei gestori di affitti brevi (Aigab) ha giudicato come discriminatorio il riconoscimento fisico, rivendicando l’uso di tecnologie di riconoscimento con tracciamento biometrico e codici Otp.