Strage Nuova Zelanda, la Premier: «Non pronuncerò più il suo nome»

Strage Nuova Zelanda, la Premier: «Non pronuncerò più il suo nome»

Branton Tarrant si trasforma nel «l’Innominato». La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha deciso di non pronunciare più il nome dell’autore della strage dei musulmani alle due moschee di Cristchurch. L’attacco del 28enne australiano ha provocato la morte di 50 persone. «Con il suo atto terroristico cercava molte cose, e tra queste la notorietà», ha spiegato Ardern davanti al Parlamento convocato in seduta straordinaria. «E per questo non mi sentirete più nominarlo. È un terrorista, un criminale, un estremista. Quando ne parlerò, non dirò il suo nome», ha dichiarato.

La seduta del Parlamento si è aperta con il saluto della premier, pronunciato in arabo: «as salaam aleikum», la pace sia con voi. Per il Primo Ministro, la scelta di non pronunciare più il nome di Tarrant potrebbe essere un modo per evitare di alimentare lo spiccato narcisismo dell’attentatore emerso nelle 74 pagine dell’assurdo “manifesto”, postato online e inviato alla Arden nove minuti prima della strage. Nel testo, infatti, l’uomo si intervista da solo e ‘difende’ accanitamente i bianchi europei.

Dal giorno dell’attentato, la premier è stata molto vicina alla comunità mussulmana. Si è presentata subito a Christchurch con una delegazione del governo, indossando un velo nero attorno alla testa in segno di rispetto per l’Islam, ha promesso ai familiari delle vittime che il governo si farà carico di tutte le spese del funerale e si è scagliata contro Facebook, colpevole di non aver tolto con prontezza il video della strage girato cuna telecamera GoPro dell’attentatore.

«Noi rappresentiamo la diversità, la gentilezza, la compassione», ha dichiarato Arden. «Siamo una casa per coloro che condividono i nostri valori, un rifugio per chi ne ha bisogno. I nostri valori non devono cambiare per colpa dell’attacco».

Il governo, inoltre, ha lanciato la riforma della normativa sulla detenzione di armi da fuoco. Entro dieci giorni renderà noto il piano con le misure di intervento che includerà anche il bando sulle semiautomatiche simili-militari, utilizzate venerdì scorso da Tarrant.

Ilaria Quattrone

Mi chiamo Ilaria Quattrone e sono nata a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, il 6 agosto del 1992. Dopo la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all’Università di Messina, ho collaborato con il giornale online StrettoWeb dove mi sono occupata di cronaca e politica locale e grazie al quale ho ottenuto il tesserino come giornalista pubblicista. Mi sono laureata in Metodi e Linguaggi del Giornalismo dell'Università di Messina con il massimo dei voti e poi ho iniziato il master in giornalismo alla IULM. Da settembre a ottobre 2019 ho realizzato uno stage nella redazione dell'agenzia di stampa Adnkronos dove mi sono occupata di economia, politica e cronaca. Ho una passione per la cronaca giudiziaria e la politica, ma grazie al master ho iniziato a interessarmi al mondo del videogiornalismo e dei web reportage. Il mio sogno è di diventare giornalista d'inchiesta.

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