Hologic, azienda leader nel settore diagnostico ed healthcare, ha reso noto il Global Women’s Health Index del 2024. Si tratta di un report annuale che misura lo stato di salute delle donne nel mondo nato con la fine della pandemia di Covid-19.
L’indagine pluriennale viene condotta su donne e uomini in tutto il mondo. Vengono analizzati anche paesi e territori in cui le statistiche nazionali e i dati divisi per genere sono solitamente limitati o non disponibili. Con questo report si mettono in luce le lacune riguardo ciò che il mondo comprende sulla salute, la sicurezza e il benessere delle donne. L’obiettivo è per migliorare le politiche e le pratiche sanitarie.
In particolar modo i fattori analizzati sono cinque: il livello di prevenzione dalle malattie, la salute fisica e individuale delle intervistate, il loro livello di salute mentale ed emotiva, le loro opinioni sul sistema sanitario del Paese e con quanta facilità riescono a provvedere ai loro bisogni primari.
Lo studio si basa su un sondaggio effettuato su un campione rappresentativo della popolazione mondiale composto da 147 mila donne provenienti da 143 paesi diversi. Nel resoconto compaiono però 142 paesi, a causa del conflitto non è stato infatti possibile porre molte delle domande proposte nel sondaggio in Ucraina.
Il punteggio dell’indice è il riepilogo delle risposte delle donne alle domande del sondaggio che rappresentano circa il 70% della varianza nell’aspettativa di vita media di una donna. I punteggi di ciascuno dei cinque parametri vanno da 0 (peggiore) a 100 (migliore).
I risultati
Il risultato complessivo evidenzia che il punteggio medio ottenuto dai 143 paesi analizzati corrisponde a 54 punti su 100. Solo un punto in più rispetto all’anno precedente. Questo implica che lo stato di salute delle donne non abbia avuto miglioramenti. In un anno si nota un incremento di punteggio in 16 paesi e una diminuzione in otto. C’è però da dire che nessun paese possa dirsi pienamente soddisfatto: nella classifica generale nessun paese ha raggiunto un punteggio superiore a 72 su 100.
Questo è il punteggio ottenuto da Taiwan, che guida la classifica per il terzo anno consecutivo. Ultimo invece l’Afghanistan: 26 punti complessivi e valori ancora più bassi in quasi tutte le singole categorie. Sebbene ci siano alcuni paesi che saremmo portati a posizionare in alto a questa classifica, molti altarini vengono meno. La Francia si posiziona al 40esimo posto con 60 punti e l’Italia, con 56 punti, si posiziona al 57esimo posto, ponendo il limite dei paesi facenti parte del G20. I paesi membri del G20, ottengono, infatti, risultati migliori rispetto alla media globale. I paesi dell’America Latina, dell’India e della Turchia ottengono invece in media risultati peggiori rispetto alle loro controparti del G20.
I livelli di prevenzione
Miliardi di donne hanno problemi di salute fisica ma non si sottopongono a test per diagnosticare eventuali patologie gravi. Solo il 10% è stato testato per malattie sessualmente trasmissibili, lasciando quasi 2 miliardi di donne in età riproduttiva a rischio di infertilità, aumento della mortalità materna e fetale e malattie mortali.
L’11% afferma di essersi sottoposta a test per prevenire il cancro. Il 36% delle donne è stato testato per l’ipertensione, un importante fattore di rischio per malattie cardiache e ictus. Infine, sebbene il diabete sia una delle principali cause di morte per le donne, solo il 19% di loro è stato testato per prevenire questa patologia.
Dal report emerge che la quantità di donne che hanno fatto test per prevenire malattie gravi è però salita. Al primo posto troviamo Puerto Rico con un punteggio di 51, seguito dal Sud Africa con 42, ultima in classifica la Costa d’Avorio con 8 punti contro una media globale di 19.
La salute emotiva
Il report tiene in considerazione anche la salute emotiva. Stress, preoccupazione, tristezza, rabbia e altre emozioni sono parte della nostra quotidianità. Quando però si protraggono a lungo, possono essere talmente travolgenti da interferire con la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane. Le emozioni negative possono diventare infatti malsane e portare a condizioni più gravi come ansia, disturbi depressivi o altre diagnosi di salute mentale.
Sono molte le donne che dicono di essere più tristi, arrabbiate e preoccupate ora rispetto a quattro anni fa. Alla domanda sulle emozioni che hanno provato il giorno precedente emerge che quattro donne su dieci hanno provato rabbia, stress e paura e tre su dieci tristezza.
Emerge inoltre un dato di gender gap: c’è un 20% di probabilità in più che le donne provino più emozioni negative rispetto agli uomini.
Al primo posto figura il Vietnam con un punteggio di 89 su 100 con una crescita di 20 punti rispetto all’anno precedente, seguito dal Kazakistan con 86. La media globale corrisponde a 66 punti. Fanalino di coda l’Afghanistan con 38 punti che, anche se 142esimo, riscontra una crescita di 16 punti.
Le opinioni sul sistema sanitario del proprio paese
Lo stato di soddisfazione delle donne per la disponibilità della qualità dell’assistenza sanitaria nel luogo in cui vivono, le loro percezioni e la qualità dell’assistenza prenatale nei loro paesi è in gran parte mancante nelle statistiche sanitarie globali standard.
Quattro donne su dieci, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, affermano di non sentirsi sicure a camminare da sole di notte nella zona in cui vivono. Tra le donne intervistate, coloro che hanno la migliore opinione per quanto riguarda la sicurezza e la sanità del proprio paese, troviamo il Kuwait con 97 punti a fonte di una media di 70. Anche in questo caso, in ultima posizione l’Afghanistan con 22 punti.
Lo stato di salute fisica individuale
Lo stato di salute si basa solitamente sui tassi di malattia, di mortalità materna e, in generale, l’aspettativa della vita. Tuttavia, queste misure standard evidenziano lo stato di salute fisica delle donne solo in modo limitato, mettendo poco in luce gli effetti dei problemi di salute nella vita quotidiana delle donne.
Quasi un miliardo di donne – vale a dire una su tre – dicono di aver trascorso gran parte del giorno precedente provando dolore fisico. Una donna su quattro, che corrisponde a quasi 700 milioni di donne, hanno problemi di salute che impediscono loro di svolgere attività normali. Se la media globale è di 71 punti, anche in questo caso troviamo come apri fila il Vietnam con 89 punti, chiude il Chad con 44.
In Vietnam, the Law on the Protection of Public Health was passed June 30th, 1989:
"Women have the rights to have abortion; to receive gynaecological diagnosis and treatment, and health check-up during pregnancy; and medical service when giving birth at health facilities." pic.twitter.com/0VCO20ltem
— Marlon J. Ettinger (@MarlonEttinger) May 3, 2022
Quanto le donne riescono a provvedere ai loro bisogni primari
Con quanta facilità le donne riescono a provvedere ai loro bisogni primari? Sono sempre meno le donne che riescono ad avere un alloggio sicuro e cibo sufficiente per mantenere uno stile di vita sano. C’è una grossa sproporzione tra le donne adulte che non hanno cibo sufficiente e un alto rischio di obesità e collegate nelle diverse aree del mondo.
Tre donne su dieci in tutto il mondo, vale a dire quasi 1 miliardo di donne, non possono permettersi il cibo o un riparo. Con esattezza, il 36% delle donne non può permettersi una quantità sufficiente di cibo, va specificato che la maggioranza delle donne che vertono in questa situazione provengono da paesi a reddito medio-basso.
Il sondaggio evidenzia una media di 67 punti, media ampiamente superata dalla Svezia, prima in classifica con 97 punti, che trova un grande distacco rispetto all’Afghanistan, ultimo con 19 punti.