È stata sospesa per 10 giorni la licenza al “Friends Bar” di Milano, in seguito alla sparatoria avvenuta l’8 gennaio scorso.
A disporre il decreto di sospensione il questore di Milano Marcello Cardona, che ha seguito le direttive dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il testo prevede che il capo della Polizia possa sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, dove siano avvenuti gravi disordini o tumulti o che sia abituale ritrovo di persone pericolose, pregiudicate, o ancora che costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini.
Martedì 8 gennaio, tra le 20 e le 21, sono stati almeno cinque i proiettili esplosi contro l’esercizio commerciale di via Laura Ciceri Visconti, uno dei quali si è conficcato nella carrozzeria di un’auto in sosta, mentre un secondo e un terzo avrebbero colpito rispettivamente la vetrata del “Friends Bar” e il portone del palazzo accanto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma all’interno del bar si trovavano il proprietario – un cittadino cinese – e alcuni clienti. I testimoni hanno affermato di aver visto un uomo armato di pistola puntare l’arma contro il “Friends Bar” ed esplodere alcuni colpi per poi allontanarsi di corsa.
«Il questore ha disposto la sospensione della licenza – scrive la questura – al fine di evitare la reiterazione dei comportamenti illeciti e violenti da parte dei suoi frequentatori con precedenti penali e di polizia, i quali possono arrecare danno per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini scoraggiando nel locale la presenza abituale di avventori pregiudicati o tratti arresto in più circostanze».
Lo scopo del citato articolo 100 è infatti quello di dissuadere «i soggetti indesiderati, i quali sono privati per qualche tempo di un luogo abituale di aggregazione e avvertiti della circostanza che la loro presenza nell’esercizio è oggetto di attenzione da parte della polizia» continuano poi da via Fatebenefratelli.
Infine, la nota conclude: «Tenuto conto che il “Friends Bar” costituisce un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza della cittadinanza, si è provveduto alla chiusura per 10 giorni».