«Vogliamo creare una cittadinanza attiva e consapevole, costruire una rete di persone che renda i servizi accessibili a tutti». Così Andrea Beduschi, laureando in Comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche all’Università IULM di Milano, spiega la sua tesi triennale che si è concretizzata nel progetto sperimentale “Interculturalità & Anagrafe”. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e l’Ateneo, nell’ufficio anagrafico di via Padova 118, lunedì 12 giugno è nato uno sportello dedicato al supporto e all’orientamento delle cittadine e dei cittadini stranieri con mediatori madrelingua arabo, spagnolo e russo.
L’ecosistema di via Padova
«Questo progetto vuole dar vita a servizi sempre più radicati sul territorio, capaci di rispondere ai bisogni di ogni persona», ha dichiarato l’Assessora ai Servizi civici Gaia Romani.
Il Municipio 2 è il quartiere più multietnico di Milano: il 29% dei residenti è straniero. Su un totale di 24.233 accessi ai servizi anagrafici registrati nel 2022, la percentuale di utenza straniera tocca il 22,5%, di cui un terzo di genere femminile. «Abbiamo esaminato gli accessi all’anagrafe degli ultimi due anni ed è emerso che le comunità più presenti sono quella araba, sudamericana e russa – spiega Andrea-. Quindi, abbiamo scelto le interpreti. Le mediatrici sono cinque studentesse della IULM (Ibras Breigheche, Noor Alkasseer, Lucia Carretti, Erceinda Chourio, Florentina Graur)».
La storia di Florentina: dalla Moldavia all’Italia
«Sono moldava – racconta Florentina Graur, studentessa di Interpretariato e traduzione-. Quando sono arrivata in Italia, non conoscendo la lingua, ho avuto difficoltà con le pratiche burocratiche». Per questo Florentina è contenta di offrire il proprio aiuto e spera che quella di interprete diventi la sua professione futura. «Mi immedesimo nel disagio che provano le persone che vengono qui. Spesso non chiedono aiuto per paura di causare problemi o di essere cacciate via», racconta.
Una mediazione non solo linguistica
I servizi più richiesti sono quattro: le operazioni per la carta di identità elettronica, gli estratti di morte e di nascita, le pratiche di cambio di indirizzo e l’iscrizione anagrafica per immigrazione. L’obiettivo del nuovo sportello è facilitare il processo di creazione identitaria e civica dei nuovi cittadini milanesi, attraverso una forma di ascolto dedicata in lingua. «Molte volte ci si aspetta che gli stranieri conoscano la nostra educazione civica, ma, invece, fanno fatica a entrare nei processi burocratici di tutti i giorni – illustra la professoressa Emma Zavarrone, delegata del rettore per la Terza Missione, iniziativa sociale della IULM– ecco perché questo idea è utile». Lo sportello diventa una mediazione non solo linguistica, ma anche civica e culturale. «Nella prima settimana sono arrivati cinque utenti stranieri, tre arabi e due russi. Ora che abbiamo parlato alle comunità, si sta spargendo la voce e ci aspettiamo un’affluenza sempre maggiore», conclude Andrea.