In pochi giorni sono già più di 800 i milanesi che hanno deciso di dare una propria opinione in merito al sondaggio per fare un referendum sull’autonomia di Milano.
Nel sito www.milanocittastato.it il sondaggio viene proposto come una «nuova carta da giocare per dare più autonomia a Milano». Due le domande poste ai cittadini: la prima intende verificare se i cittadini del capoluogo lombardo sono a favore di un referendum per stabilire il grado di autonomia della città; la seconda chiede se i milanesi sono favorevoli all’idea di dare più autonomia alla città e quale tipo di autonomia prediligono tra quelle previste dalla Costituzione. Il sondaggio prende a riferimento normativo gli articoli 5 e 132 della Costituzione italiana e l’iter previsto dagli articoli 11,12,13 e 14 dello statuto della città metropolitana. L’associazione Milano, promotrice dell’iniziativa, si impegna a dare esecuzione alla volontà espressa, qualunque essa sia.
Le motivazioni di questo sondaggio sono riconducibili al fatto che, secondo lo Statuto Città Metropolitana, Milano produce quasi l’11% della ricchezza nazionale. Il capoluogo lombardo oggi non ha libertà di agire in modo autonomo pressoché su nulla, come riaprire i Navigli, eseguire lavori di riqualificazione o ristrutturare palazzi d’epoca.
Il grado di autonomia di Milano sarebbe dunque pari a quello di qualunque altro degli oltre 7.000 comuni italiani e si discosterebbe largamente dall’autonomia concessa invece alle grandi città europee.
