Un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di un camion davanti all’ingresso dell’hotel Makkah Al Mukaramah, situato nell’omonima strada nel centro di Mogadiscio. Non è ancora chiaro il numero delle vittime: come riporta Rai News, fonti parlano già di 29 morti, mentre il numero di feriti oscillerebbe dalle 40 alle 80 persone.
Secondo alcune fonti, un camion che trasportava diversi barili di esplosivo si è schiantato contro l’edificio, prima che un gruppo di uomini armati entrasse in azione, ingaggiando un conflitto a fuoco con le forze di polizia. Il gruppo di miliziani, subito dopo, è riuscito a penetrare nel ristorante dell’albergo e ne ha preso il controllo.
Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, la bomba era destinata a un giudice di alto grado, Abshir Omar, la cui residenza è situata a pochi metri dal luogo in cui è avvenuto l’attentato. L’azione è stata rivendicata degli estremisti islamici guidati da Al Shabaab, ancora barricati in un’abitazione privata nei pressi dell’hotel. L’obiettivo sarebbe quello di uccidere alcuni alti funzionari che soggiornano al Makkah Al Mukaramah. Secondo i miliziani sarebbero stati respinti tre tentativi da parte della polizia somala di entrare nell’edificio.
La città di Mogadiscio è regolarmente presa di mira dai combattenti di Al-Shabaab il quale, seppur indebolito dall’esercito somalo e dalle truppe della missione dell’Unione africana in Somalia (Amisom), continua a controllare vaste zone del Paese. È anche questa la ragione per cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di rinviare il termine fissato per la riduzione del contingente Amisom, sostenendo che le forze di sicurezza somale non sono ancora adeguatamente preparate per riuscire a garantire la sicurezza dello Stato.