È stato ucciso in Siria, nella prime ore del mattino del 17 aprile, uno dei leader dell’Isis. Lo ha dichiarato in una nota la CENTCOM (Central Command), uno degli undici Comandi combattenti unificati facenti parte del Dipartimento della Difesa statunitense. La vittima è Abd-al-Hadi Mahmud al-Haji Ali, che entro i vertici dell’organizzazione terroristica occupava la posizione di pianificatore operativo. In breve, aveva il compito di organizzare gli attacchi diretti al Medio Oriente e all’Europa. La conferma della morte è arrivata solo martedì 18 aprile.
IL RAID
Secondo quanto riportato dalla Comando Centrale, «il leader ISIS è stato ucciso in un raid unilaterale in elicottero». All’operazione speciale, come specificato dall’aggettivo unilateral, hanno partecipato solo soldati statunitensi. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria ha rivelato che l’edificio in cui si riparava il terrorista era situato ad al-Suwaydah, a 25 chilometri dalla zona di confine con la Turchia. I Caschi Bianchi, forze difensive civili siriane, hanno riconosciuto il villaggio attaccato come una roccaforte di Suqour al-Shamal, gruppo di opposizione nonché cellula dello Stato Islamico.
CENTCOM confirms an ISIS Senior Leader was killed in a helicopter raid in northern Syria this morning. pic.twitter.com/LTTf44uFQf
— U.S. Central Command (@CENTCOM) April 17, 2023
«Non sono stati feriti soldati americani. Non sono stati danneggiati elicotteri americani. Abbiamo stimato l’assenza di civili feriti o uccisi», si legge nel comunicato ufficiale. Durante l’attacco, oltre a al-Haji Ali, sono morti altri due militanti armati dell’ISIS. Alcune fonti riportano che alcuni «scontri violenti» hanno seguito l’atterraggio dell’elicottero. La guerriglia è terminata con il lancio di due missili contro l’edificio dove il leader dell’ISIS si stava nascondendo.
Un ufficiale statunitense, rimasto anonimo, ha dichiarato che i resti del corpo di al-Haji Ali sono stati recuperate dalle forze impegnate e sono stati sottoposti al test del DNA per confermarne l’identità.
IL COMMENTO del CENTCOM
Secondo il portavoce del CENTCOM, il colonello Joe Buccino, nel raid è stato fondamentale il lavoro dell’intelligence. L’ISIS, da quanto aveva appreso il Comando Centrale, si preparava a rapire ufficiali stranieri. Li avrebbe poi sfruttati per trarne un vantaggio in future iniziative. «Sappiamo che l’ISIS vuole ancora colpire il Medio Oriente» ha spiegato Buccino. «Per questo il nostro obiettivo rimane la duratura sconfitta dell’organizzazione terroristica». Il pericolo più probabile, secondo il generale del CENTCOM Micheal Kurilla, sarebbe per l’Europa. Questa è un obiettivo più facilmente raggiungibile dall’IS-Khorasan, la cellula afghana dell’ISIS. L’uccisione di al-Haji Ali mutila i piani dell’ISIS di espandere la sua influenza sulla regione, di cui lo stesso terrorista era la mente.