“Sindrome dell’Avana”: il morbo misterioso dei diplomatici americani

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Sono oltre duecento i diplomatici statunitensi in tutto il mondo che soffrono della sindrome dell’Avana”. I primi casi sono stati segnalati a Cuba nel 2016, poi ne sono stati registrati in Cina, Russia, Uzbekistan, Stati Uniti, Colombia. I sintomi ricorrenti sono: giramenti di testa, perdita di equilibrio e dell’udito, nausea, ronzii persistenti nelle orecchie. Le ipotesi si moltiplicano: da una psicosi collettiva a un’azione ostile da parte degli avversari Usa. L’ultima è che sia una prova generale di una nuova “neuro-arma”. Questa è la certezza del professor James Giordano, luminare incaricato dell’inchiesta: «È intenzionale, è stato diretto contro gli obiettivi».

Blinken: “La Cina vuole dominare il settore delle neuroscienze.”

«Non sappiamo cosa sia accaduto e chi ne sia responsabile», ha dichiarato Antony Blinken, segretario di Stato Usa: «Tutta l’amministrazione federale è impegnata ad arrivare fino in fondo».
Sono state formate due task force per trovare una spiegazione. «La Cina vuole dominare il settore delle neuroscienze. La loro Grande Strategia punta a conquistare il primato mondiale entro il 2030 – ha aggiunto Blinken – le ricerche aggressive in questo settore rendono possibile che la Cina troverà un modo di militarizzare le neurotecnologie».

Due sono i grandi interrogativi da risolvere: chi sta attaccando l’America? Come la stanno attaccando? Inizialmente i sospetti si erano concentrati sulla Russia, il Wall Street Journal aveva scritto che tutte le vittime della sindrome «avevano lavorato su temi collegati alla Russia». Il Cremlino nega tutto, ma in passato la Russia ha sviluppato e usato armi che causano danni cerebrali. Tra il 1953 e il 1976, durante la Guerra Fredda, si era verificato il caso Moscow Signal: delle microonde erano state trasmesse contro l’ambasciata americana di Mosca. Recentemente si sta vagliando l’ipotesi che dietro questa misteriosa sindrome ci sia la Cina.

Le modalità dell’attacco prese in considerazione sono le armi a energia diretta come laser, impulsi elettromagnetici e onde radio. Ma non sono escluse armi come impianti di chip o sistemi per manipolare il cervello. Biden ha firmato l’HAVANA Act, un provvedimento per dare supporto a coloro che hanno sofferto dei sintomi. La misura è stata adottata anche in risposta alle accuse da parte di alcuni funzionari, secondo i quali i superiori avrebbero sottovalutato la situazione. Il giornalista del New Yorker Adam Entous in un articolo ha scritto che l’amministrazione Biden, quando a gennaio 2021 sono stati rilevati altri casi, avrebbe deciso di non far trapelare la notizia per non ostacolare le indagini sulle possibili cause.

Di Eleonora Di Nonno

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