Al termine della ventinovesima giornata di Serie A si possono già abbozzare alcuni verdetti. Se la lotta per lo scudetto è ancora aperta, si può dire con quasi la stessa certezza che quella per la Champions si sia conclusa con nove giornate di anticipo. Così come si può delineare chiaramente il quadro di chi si giocherà un posto in Europa League e chi, invece, si ritrova coinvolto nella lotta per non retrocedere.
Genoa-Juventus
La Juventus vince e, sotto certi aspetti, inizia a convincere. Il 3-1 in casa del Genoa dimostra come, nonostante la condizione dei singoli giocatori stia crescendo, manchi ancora quella brillantezza di squadra nel gioco offensivo. Gli uomini di Sarri hanno tenuto bene il campo, passando molti minuti nella metà campo dei rossoblù, ma hanno risolto la partita solo grazie a tre prodezze dei suoi campioni: una serpentina con colpo da biliardo di Dybala, un missile di Ronaldo e una pennellata di Douglas Costa.
Forse, tuttavia, questa può rappresentare la strada che i bianconeri percorreranno, diversa da quella del Napoli di Sarri e più vicina al Chelsea della passata stagione: attraverso la manovra corale, mettere i propri fuoriclasse nelle condizioni migliori per trovare le giocate e risolvere la partita. Quello che convince di più è la solidità difensiva. Il goal di Pinamonti è stato quello della bandiera, malgrado abbia interrotto una striscia di reti inviolate che durava da cinque partite (le quattro post-pandemia più il 2-0 all’Inter dell’8 marzo).
Per il Genoa, invece, la situazione si fa complicata. Il Grifone si trova al quartultimo posto, a +1 dalla zona retrocessione. Il lockdown sembra aver interrotto il buon lavoro di Nicola, che aveva riportato la squadra in linea di galleggiamento dopo un inizio di stagione disastroso. Ai rossoblù, in questa ripresa, è mancata quell’aggressività che contraddistingue i giocatori e soprattutto l’allenatore. La difesa appare fragile dietro a un centrocampo che non protegge e allo stesso tempo non accompagna gli attaccanti. Il Genoa ha segnato sì tre goal in altrettante partite, ma tutti su rigore. Il prossimo turno contro l’Udinese, altra squadra che lotta per non retrocedere, è l’occasione perfetta per ripartire.
Torino-Lazio
Per una Juventus che non si ferma c’è una Lazio che non molla di un centimetro. Come nella partita contro la Fiorentina, i biancocelesti rimontano l’iniziale svantaggio e vincono per 2-1. Questa volta a farne le spese è il Torino, malgrado l’1-0 siglato, su rigore, da Andrea Belotti. Al Gallo risponde il suo compagno di Nazionale Ciro Immobile, mentre il goal della vittoria è di Marco Parolo.
Eccetto che per i primi 30 minuti della partita contro l’Atalanta, i ragazzi di Inzaghi non appaiono in forma come prima del lockdown, ma portare a casa queste partite sporche è sempre sinonimo di uno status di squadra da scudetto. Non si lotta per i campionati semplicemente giocando bene e schiacciando gli avversari – come ha fatto la Lazio fino al pre-pandemia –, ma anche vincendo quei match in cui viene a mancare la brillantezza.
Il prossimo ostacolo, tuttavia, potrebbe rappresentare un problema. La Lazio affronterà il Milan, apparso tutt’altro che irresistibile contro la Spal, ma lo dovrà fare senza i suoi due attaccanti, Immobile e Caicedo, entrambi squalificati. Inzaghi dovrà inventarsi qualcosa per rimpiazzarli.
Nonostante abbia giocato la sua miglior partita dalla ripresa, il Torino continua nella sua stagione nera. Il cuscinetto di sei punti dalla zona retrocessione comincia a essere scomodo. I 52 goal subiti sono troppi per una squadra che lo scorso campionato ha chiuso con la quinta miglior difesa (37 reti incassate nella stagione 2018-2019) e il cambio in panchina avvenuto a metà stagione, con Moreno Longo al posto di Walter Mazzarri, non è ancora abbastanza per invertire la tendenza.ù
Inter-Brescia
Tre gol per tempo. L’Inter di Antonio Conte travolge il Brescia per 6-0 e mette in tasca 3 punti importanti che le consentono di rimanere sulla scia di Juventus e Lazio. Il gigante Lukaku rimane a riposo causa turnover e in avanti si vede la coppia Sanchez-Lautaro.
La partita è di fatto un monologo nerazzurro, ma sarebbe potuta andare diversamente se dopo 3 minuti Donnarumma non avesse sciupato una grande occasione tutto solo davanti ad Handanovic. Rimarrà l’unica grande opportunità per le Rondinelle. L’azione del papabile 1-0 per la squadra di mister Lopez nasce da un errore di Young, lo stesso che, dopo pochi minuti si fa perdonare sbloccando la partita e portando l’Inter in vantaggio: conclusione al volo dopo un bel cross di Sanchez dalla destra e la palla si insacca in rete. Da qui in poi – per citare l’inno nerazzurro – c’è solo l’Inter. Prima Sanchez trasforma un calcio di rigore conquistato da Moses, poi D’Ambrosio sigla di testa il 3-0 prima dell’intervallo.
Nonostante le sostituzioni, nel secondo tempo la musica non cambia. L’Inter ne fa altri 3 grazie a Gagliardini, Eriksen – che mette la firma sul suo primo gol in Serie A – e Candreva. Una vittoria netta, pur senza le reti della Lula. Poco da dire sul Brescia, che si trovava già in una situazione di classifica difficile: le residue speranze di salvezza non potevano di certo passare da questa sfida.
Atalanta-Napoli
Il Napoli vede allontanarsi sempre di più l’obiettivo qualificazione Champions League. L’Atalanta, grazie alla vittoria per 2-0, taglia fuori dalla corsa la squadra di Gattuso che rimane a 15 punti di distacco dal quarto posto. Troppi per poter parlare ancora di rimonta.
Gli Azzurri reggono per un tempo, ma nella ripresa la solidità e la lucidità della Dea puniscono i primi due errori del Napoli. Nell’arco di 7 minuti l’Atalanta passa in vantaggio e mette al sicuro il risultato. Il Papu Gomez approfitta del mezzo pasticcio di Maksimovic e Di Lorenzo per pennellare un cross perfetto sulla testa di Pasalic che non si fa trovare impreparato.
Pochi minuti dopo, sempre sulla destra, si sviluppa l’azione del raddoppio: il tiro sbilenco di Toloi diventa un assist per Gosens che spiazza Meret in uscita. Gattuso prova a riaprire il match con i cambi – dentro Milik, Lozano, Callejon e Lobotka –, ma i ragazzi di Gasperini non mollano un centimetro. Finisce 2-0, la Dea festeggia la settima vittoria consecutiva in Serie A, pronta a strappare un biglietto per l’Europa che conta.
Roma-Udinese
Con lo 0-2 subito in casa contro l’Udinese, la Roma dice addio al sogno Champions League e, allo stesso tempo, inizia a guardarsi alle spalle. Il quarto posto è distante ormai 12 punti, mentre il Verona, ottavo, è a sole sei lunghezze.
Tanti i problemi dei giallorossi in questa ripresa. Sicuramente le vicissitudini interne – il presidente Pallotta sta cercando di vendere la società, il direttore sportivo Gianluca Petrarchi è stato sollevato dal proprio incarico – non aiutano una squadra che appare totalmente diversa da quella vista nel girone di andata. Il gioco frizzante e il talento offensivo non pungono più, mentre la difesa fa acqua da tutte le parti. Con questo andamento Dzeko e compagni rischiano addirittura il posto in Europa League.
Per l’Udinese, invece, questo sacco di Roma vale la prima vittoria post-pandemia, oltre che un risultato fondamentale nella corsa salvezza. I friulani si trovano ora a +6 dal terzultimo posto.
Spal-Milan
Sarebbe potuta essere una notte da incubo e invece il Milan è riuscito a limitare i danni. I rossoneri escono dal Mazza di Ferrara strappando alla Spal un 2-2 grazie all’autogol di Vicari in pieno recupero. Un pareggio comunque inaspettato, viste le belle prestazioni del diavolo contro Roma e Lecce. Altra cattiva notizia: Stefano Pioli perde Castillejo. Si teme uno stiramento al flessore della gamba destra. Se così fosse per lo spagnolo la stagione sarebbe terminata. Si rivede però Ibrahimovic nell’ultima mezz’ora.
Un primo tempo da incubo per il Milan che, dopo un buon avvio, si ritrova a inseguire i padroni di casa già dal 13′ quando la difesa rossonera si addormenta sugli sviluppi di un calcio d’angolo e Valoti va in rete. Nonostante i tentativi di reazione della squadra di Pioli, al 30’ Floccari, 39 anni a novembre, si inventa una magia: tiro sotto l’incrocio da 30 metri. Gol. Nel secondo tempo i rossoneri tentano di reagire. Per la Spal la vittoria sembra a portata di mano, ma il gol di Leao prima e l’autorete poi consentono ai rossoneri di tornare a Milano con un punto.
Verona-Parma
Quella del Bentegodi si aggiudica il premio di partita più spettacolare di questa giornata. Verona e Parma, due delle squadre più sorprendenti della stagione 2019-2020, danno vita a un match aperto e imprevedibile.
Alla fine la spunta l’Hellas, grazie a un goal di Matteo Pessina. La squadra di Juric continua nella sua cavalcata e nel suo sogno europeo, trovandosi ora -1 dal Milan e a soli sei punti dal quinto posto occupato dalla Roma.
Nonostante le solite magie di Kulusevski, autore di un altro gran goal, il Parma esce sconfitto da questa sfida dal sapore continentale, ma non dice certo addio all’Europa League, distante quattro punti.
Bologna-Cagliari
A fare compagnia al Parma ci sono anche Bologna e Cagliari, che sono uscite dalla sfida del Dall’Ara con un pareggio che non accontenta nessuno, ma allo stesso tempo non infrange gli obiettivi europei delle due società. A segno i due uomini più in forma delle rispettive squadre: al vantaggio del Bologna firmato Barrow risponde il goal di Simeone, che fissa il punteggio sull’1-1 finale.
Da segnalare, gli abbracci in campo e il siparietto post-partita tra i due allenatori, Sinisa Mihajlović e Walter Zenga, compagni di squadra alla Sampdoria dal 1994 al 1996.
Fiorentina-Sassuolo
Serata da dimenticare per la Fiorentina, che perde in casa 3-1 contro il Sassuolo. Sarà bene però cominciare a prendere molto sul serio la classifica, perché nonostante i 6 punti in più del Lecce terz’ultimo, di questo passo questo margine è tutt’altro che rassicurante.
I viola appaiono stanchi e confusi, unica nota positiva la prima rete di Cutrone a Firenze al 90’. Il Sassuolo ne segna tre: doppietta di Defrel (un gol su rigore) e rete di Muldur. Il generoso assalto finale dei viola non porta a nulla e arriva un’altra sconfitta, frutto di una serata totalmente storta, con grande confusione, imprecisione e poca lucidità.
Lecce-Sampdoria
Lo scontro salvezza tra Lecce e Sampdoria è deciso dai rigori. Le urla di Ranieri rimbombano in Via del Mare e i blucerchiati riescono a portare a casa 3 punti preziosi. Rimane diciottesimo il Lecce, alla terza sconfitta consecutiva dalla ripresa del campionato, la quinta se si considerano anche i risultati pre-coronavirus. Dal dischetto segnano due volte Ramirez e una Mancosu a quota 7 reti su 7 calci di rigore.
La 29esima giornata di Serie A è appena terminata, un giorno di riposo e poi ancora un weekend di gare. La Juventus capolista sarà impegnata nel derby con il Torino, mentre la Lazio sfiderà il Milan di Pioli. Match in casa per l’Inter che affronterà il Bologna, mentre il Napoli se la vedrà con la Roma. I ragazzi di Gasperini si scontreranno con il Cagliari e la Fiorentina proverà a risollevarsi contro il Parma. Importante lo scontro salvezza tra Sampdoria e Spal.