Serie A: il punto al giro di boa e cosa dicono i bookmakers

La prima metà della Serie A 2020/2021 è andata in archivio. Guardando la classifica ciò che salta subito all’occhio è che la Juventus, dopo nove anni di dominio, non è tra le prime tre della classe, con le due milanesi tornate a contendersi la vetta della classifica seguite a breve distanza dalla Roma, una sorpresa fin qui. In zona Europa, al momento, è bagarre: l’Atalanta e il Napoli con i loro alti e bassi non vogliono perdere il treno e la Lazio, nonostante qualche passo falso all’inizio, sta tornando la squadra che l’anno scorso è stata capace di impensierire la Juventus. Anche nelle zone meno nobili della classifica le cose sono interessanti: sette squadre in sei punti.

La lotta scudetto

Il Diavolo è tornato a guardare tutti dall’alto in basso e non accadeva dal 2010/2011. La costante che accomuna le due squadre risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic. Il ritorno, del gigante svedese a metà della scorsa stagione ha dato nuova linfa alla squadra: in particolare a giovani come Leao, Saelemaekers e Calabria. Tanti meriti vanno riconosciuti

Con Ibra è un altro Milan

anche a mister Pioli, capace di far rinascere giocatori come Kessié e, soprattutto, Calhanoglu. Inoltre, statistiche alla mano: la squadra campione d’inverno ha poi vinto il campionato nel 68% dei casi e ciò non può che fare gola ai ragazzi di Pioli. Ma i bookmakers vanno contro i numeri: i favoriti rimangono i “cugini” dell’Inter (quotati intorno al 2.50 in tutti i maggiori siti a fronte del 4/4.50 del Milan). Ora per Ibra e soci arriva il momento più difficile: il tonfo con l’Atalanta nell’ultima uscita li ha riportati con i piedi per terra, in più sta per tornare l’impegno di coppa e il derby si avvicina.

A due punti di distanza c’è dunque l’Inter. Per la squadra di Conte il campionato è ormai l’unico obiettivo e l’eliminazione in Champions, addirittura come quarta, pesa ancora. Una rosa costruita per vincere e che, con l’esplosione definitiva di Barella e la forza del suo totem Lukaku, ha tutte le carte in regola per vincere quello che sarebbe il diciannovesimo titolo della sua storia. La squadra di Conte però pecca spesso di cinismo nel chiudere le partite: i punti persi a Udine e contro Samp e Roma sono esempi lampanti. Servirà un girone di ritorno senza sbavature anche contro le piccole per far sì che l’Inter ritorni grande.

A sei punti dalla vetta, quattro dal secondo posto, c’è la Roma di Fonseca. La squadra rivelazione di questa prima metà di stagione che, nonostante le sonore batoste contro Lazio, Atalanta e Napoli, non ha perso un colpo contro le piccole, portando a casa punti pesanti. Pellegrini, Mkhitaryan, Veretout sono i punti fermi, Mayoral e Spinazzola il valore aggiunto. I giallorossi fin qui hanno sempre faticato nei big match e i problemi societari degli ultimi giorni e i rumors che vedono Dzeko sempre più lontano da Trigoria rischiano di far spegnere troppo presto la fiamma che ha alimentato questa ottima prima parte di campionato. Visto ciò, anche secondo gli esperti lo scudetto rimane un’utopia (viene pagato 30 volte la posta, più di Atalanta e Napoli che inseguono), mentre la qualificazione per la Champions è sicuramente alla portata (solo 2 volte la posta).

A breve distanza dalla Roma e con una partita da recuperare c’è la Juve e guai a

Ronaldo e Morata decisivi per il successo in Supercoppa

darla per vinta (i bookmakers la piazzano subito dietro l’Inter: 3.20/3.50). Le vittorie in fila in Supercoppa, contro il Milan e il Bologna hanno rilanciato la squadra di Pirlo che ora ritorna con il fiato sul collo delle milanesi. Le meneghine si

possono tranquillizzare però: non è più la Juve di qualche anno fa, la squadra ancora non è decollata – eccetto qualche partita – sotto il profilo del gioco e Ronaldo non è nel suo miglior momento di forma.

La corsa all’Europa

Appena fuori dalla corsa Champions, al momento, c’è l’Atalanta. La Dea ha risolto il

Gomez da faro della Dea a partente in un anno

problema interno tra Gasperini e Papu Gomez, con quest’ultimo che lascerà Bergamo in questa finestra di mercato, ed ora vuole tornare ad essere quella macchina da gol e spettacolo che l’anno scorso aveva fatto faville anche in Champions League. Dopo un inizio non esaltante, comprensibile viste le assenze – Ilicic su tutti – e la necessità del “Gasp” di inserire nei meccanismi nuovi talenti, la Dea sto tornando sui suoi binari e davanti qualche timore iniziano ad averlo.

La più in difficoltà al momento è il Napoli. La sconfitta in rimonta a Verona ha aperto definitivamente la crisi: la squadra di Rino Gattuso sta mostrando notevoli limiti caratteriali oltre che tecnici e questo preoccupa soprattutto l’allenatore, un uomo che fa della grinta il suo punto forte. Le vittorie contro Fiorentina, Cagliari e Crotone non giustificano le prestazioni a dir poco sottotono viste contro Spezia, Lazio e Inter. Si aspettano i recuperi di Osimhen e Mertens, il gioiello belga in particolare è l’unico che riesce a dare quella fantasia in più che, eccezion fatta per Lozano, sta mancando in fase offensiva ai partenopei.

Per la Lazio il discorso è simile a quello dell’Atalanta. Nonostante l’avvio in sordina, la realtà dei fatti è un’altra: la squadra di Inzaghi c’è e la vittoria netta del derby lo ha confermato definitivamente. Nonostante qualche infortunio di troppo – Luis Alberto e Luiz Felipe – bomber Immobile è tornato ad essere una sentenza e Milinkovic-Savic si è ripreso il centrocampo. Attenzione però, ora torna la Champions e davanti ci saranno i campioni del Bayern Monaco: il salto di qualità sarà fare bella figura Europa senza perdere colpi in campionato.

Tante avvolte nella lotta salvezza

Udinese (14°), Spezia (15°) e Genoa (16°) aprono il treno delle sei squadre a sei punti invischiate nella lotta per la permanenza in A. Al momento tutte e tre le compagini hanno chiuso il girone d’andata come meglio non si può: l’Udinese ha dimostrato di essere ostica tra le mura amiche, con una solidità difensiva invidiabile; lo Spezia è stato beffato all’ultimo secondo a Roma, ma ha trovato in M’Bala Nzola l’arma in più in attacco; mentre il “Ballardini quater” sulla panchina del Genoa sta dando subito i suoi frutti: 7 punti nelle ultime 3 gare. I bookmakers, riguardo alla permanenza in A, in media si allineano su Udinese e Genoa, mentre c’è qualche dubbio sullo Spezia: quote a 1.10 per i primi e 1.20 per i secondi, mentre sono a 1.50 per i liguri.

Il “gallo” Belotti è a secco da oltre un mese

Chi prova a uscire dalla crisi è il Torino che ha salutato Giampaolo rimpiazzandolo con Davide Nicola. Il traghettatore del Crotone nell’anno della magica salvezza è chiamato a ricreare da zero la fase difensiva e a trovare alternative offensive alle fiammate del gallo Belotti, a digiuno ormai da troppo tempo per l’economia dell’attacco granata.

Al momento le condannate sarebbero Cagliari, Parma e Crotone. Gli isolani sono lontano parente della squadra dell’anno scorso. È tornato Nainggolan, ma deve ritrovare la forma dopo la tanta panchina a Milano; in arrivo anche altri rinforzi esperti come Asamoah ed Elmas, perché appare chiaro che così i rossoblù non possono andare avanti se vogliono salvarsi. Spostandosi in Emilia, D’Aversa, subentrato a Liverani, è a un punto in 4 gare e si è detto preoccupato per le alternative a disposizione dopo la sconfitta contro la Sampdoria di ieri sera. Anche qui sarà fondamentale il mercato in entrata. Fanalino di coda è il Crotone, in netta difficoltà e chiamato ad un miracolo. La vittoria col Benevento ha dato un bella iniezione di fiducia, ma occorrerà fare punti negli scontri diretti nella seconda metà di campionato perché il Toro, la prima di quelle salve al momento, è lì a soli 2 punti. Anche i maggiori siti di scommesse nutrono forti dubbi sulla permanenza di Parma e Crotone nella massima serie: la salvezza dei parmensi è pagata mediamente due volte la posta, mentre è a 4 quella dei calabresi.

Kevin Bertoni

Classe 1997 direttamente da Pesaro. Dopo il liceo scientifico mi laureo con lode in "Informazione, media e pubblicità" a Urbino, passando anche sei mesi in quel di Madrid; mentre ora il sogno di diventare giornalista mi ha portato a Milano. L'unica costante nella vita? L'amore per il basket e per il mondo dello sport, tanto che ne parlo (troppo) e ne scrivo costantemente. Quasi dimenticavo: «Se non vi piacciono i Playoff NBA non vi voglio nemmeno conoscere eh!».

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