Un autobus è stato distrutto dalle fiamme a Sedriano, nell’hinterland milanese, nella mattinata di lunedì 1 aprile.
Il mezzo, appartenente alla linea 620 della Movibus, stava attraversando viale Galileo Galilei quando l’incendio è divampato, intorno alle 7.20. Le fiamme hanno avvolto rapidamente la vettura e si è sollevata una fitta colonna di fumo nero.
Il 118 ha inviato immediatamente un’ambulanza sul posto in codice verde, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito o intossicato: il conducente e la decina di passeggeri che si trovavano a bordo sono riusciti ad evacuare rapidamente e sono rimasti illesi.
Il rogo è stato domato dal distaccamento dei vigili del fuoco di Rho, intervenuti con gli automezzi; sul posto si è recata anche la polizia locale, che ha bloccato l’arteria stradale. Le cause dell’incendio, generatosi nella parte posteriore dell’autobus, non sono ancora state chiarite.
L’autobus era diretto a Molino Dorino ed era partito poco prima dal capolinea di via Papa Giovanni a Sedriano e aveva effettuato solamente due fermate prima che le fiamme divampassero. L’allarme è stato lanciato dagli automobilisti che seguivano il mezzo, che hanno iniziato a suonare il clacson per richiamare l’attenzione del guidatore. Quest’ultimo è quindi sceso a controllare cosa stesse accadendo e pochi istanti dopo ha invitato i passeggeri ad abbandonare il bus.
Non si tratta certo del primo incendio ad interessare i mezzi dell’azienda del trasporto pubblico, anche se si escludono quelli appiccati dolosamente, come accaduto lo scorso 20 marzo nei pressi di San Donato.
L’ultimo incendio accidentale si era verificato il 27 ottobre del 2015, quando un autobus della Movibus era stato avvolto e distrutto dalle fiamme mentre all’interno del deposito di via Roma a San Vittore Olona. Poco prima, nel luglio del 2015, un mezzo era bruciato a Nerviano mentre a giugno dello stesso anno un mezzo pesante aveva preso fuoco sull’Autostrada A4 nei pressi dell’uscita di Mercallo Mesero.
Non solo, nell’ottobre 2014 ne bruciarono tre a pochi giorni l’uno dall’altro. La società dichiarò che si trattò di una casualità. In quel caso le carcasse dei mezzi furono esaminate dai carabinieri, che non trovarono alcuna traccia di dolo.