L’istruzione in Italia peggiora sempre di più e le scuole non sono in grado di fornire una formazione adeguata ai ragazzi. Lo dimostrano i risultati di “Pisa 2018”, l’indagine internazionale a ciclo triennale promossa dall’Ocse. L’obiettivo è valutare le competenze degli studenti 15enni, dei 79 Paesi industrializzati, in tre ambiti: la lettura, la matematica e le scienze.
La fotografia scattata dall’indagine disegna una quadro impietoso del rendimento degli studenti italiani. Su un campione di 11.785 giovani suddivisi in 550 scuole, l’unico dato relativamente positivo riguarda il livello di conoscenza della matematica, migliorato rispetto al 2009 ma comunque piuttosto modesto rispetto agli altri paesi.
Ma le vere note dolenti sono altre: il mega-rapporto evidenzia infatti non solo divari tra Nord e Sud ma anche un gap di genere nei risultati dei test. In generale il rendimento in lettura è diminuito, in particolare tra le ragazze, e quello in scienze è peggiorato in modo più marcato tra gli studenti con i risultati più elevati. Ci sono quindi meno “primi della classe”, almeno nel confronto internazionale.
Il voto nella lettura, focus dell’indagine 2018, è di 476 punti. Un punteggio inferiore rispetto ai 478 della media Ocse e ai 485 punti del test del 2015 che fa retrocedere l’Italia al livello del 2003, posizionandosi al 25esimo posto tra i 36 Paesi Ocse.
In scienze invece il nostro Paese si posiziona al 30esimo posto della classifica: in questo caso il voto precipita a a 468 punti, contro i 489 della media Ocse e i 481 dell’indagine 2015.
Quanto alle differenze regionali, la cartina dei risultati ci dice che in lettura Trento (496 punti) e Bolzano (495) hanno ottenuto punteggi simili a quelli di Germania e Slovenia e superiori alla media nazionale. La Sardegna invece, con 462, si trova sotto alla media nazionale con risultati simili a quelli di Grecia e Turchia.
In matematica, Trento (518) e Bolzano (528) hanno ottenuto punteggi vicino ai vertici assoluti, con la seconda città che ha fatto addirittura meglio di Olanda e Svizzera.
I più meritevoli di tutti comunque, si confermano gli studenti asiatici: i 15enni delle quattro province cinesi che hanno partecipato all’indagine – provenienti da Pechino, Shanghai, Jiangsu, e Zhejiang – hanno ottenuto mediamente un punteggio di 591 punti in matematica, 555 in lettura e 590 nelle scienze.
«La qualità delle loro scuole oggi, alimenterà la forza delle loro economie domani» ha commentato Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse.