La Toscana trema. In 12 ore, almeno settanta scosse nell’area del Mugello. La più forte è stata registrata nella provincia di Firenze alle ore 4.37 e ha raggiunto un magnitudo di 4.5 gradi. Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia gli epicentri sono stati diversi: Scarperia e San Piero, con una profondità di 9 chilometri, da cui è partita la scossa più forte, e Barberino del Mugello.
A quanto si apprende non c’è nessuna vittima né ferito, sono invece molte le persone che una volta uscite dagli edifici, hanno trascorso la notte in auto. Diversi i danni a edifici e case: in particolare è stata lesionata la facciata della Chiesa di San Silvestro e il Municipio di Barberino è stato reso inagibile.
Stanotte in #Mugello si sono verificate numerose scosse di #terremoto, con epicentro in comune Scarperia e San Piero: alle strutture del circuito, dopo verifica, tutto ok. Abbiamo comunicato alle istituzioni che l'autodromo è a disposizione della collettività in caso di necessità pic.twitter.com/m45uYP6bY6
— Mugello Circuit (@MugelloCircuit) December 9, 2019
Atteso in mattinata il presidente della regione Toscana Enrico Rossi, per svolgere un sopralluogo con l’assessore alla protezione civile Federica Frantoni e il direttore della direzione sicurezza idrogeologica Giovanni Massini.
La protezione civile della Città metropolitana di Firenze ha comunicato che le scuole rimarranno chiuse in tutti i comuni nell’area del Mugello. Mentre per la circolazione ferroviaria le linee ad alta velocità sono state ripristinate alle 8.30, ancora in corso di verifiche invece i treni regionali.
«Abbiamo circa 70 persone sfollate ma il numero, ci dicono, è destinato ad aumentare. La situazione è sotto controllo anche se bisogna risalire molto indietro per trovare una scossa così forte: le ultime sono state nel 1960, vicino al 5, e nel 1969», ha dichiarato il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella.
Una tragica coincidenza. Il terremoto di questa notte è avvenuto a 100 anni da quel 29 giugno 1919 in cui 100 persone, sull’Appennino Tosco-Emiliano, persero la vita a causa di un forte sisma di intensità 6.2 della scala Richter. Allora l’epicentro fu nel comune di Vicchio. I feriti furono 400, con oltre 800 abitazioni distrutte.